Una casa padronale
una residenza nobile
un tempo
una corte interna
dita scorrono sulle tastiere
sfiorano note
polka, mazurka, valzer
mantici come ventagli
arti circolari si muovono a comando
a sopperire un’assenza senza speranza
qualcuno balla seguendo il ritmo
i passi, le giravolte
ricordi della giovinezza
dimenticato è il loro nome
la loro età
il numero dei figli
il loro passato remoto confuso con l’imperfetto ed il prossimo
si vedono sorrisi
c’è chi dice che è felice
la non presenza degli affetti non si fa sentire
c’è chi si incupisce
occhi velati da lacrime in uno sprazzo di lucidità
prima di piombare nuovamente nel caos.
Lovaria, maggio 2005
Immagine: Erwartung di Marianne Korbien-Braun