Azzurro e viola

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Beyond the horizon di Steve Hanks, particolare

Azzurro è l’uomo dal passo di gazzella, lunghe gambe use al cammino e alla corsa, ha un altro nome ma è conosciuto come “azzurro”. Forse per quella maglietta color cielo che indossa, quando smessi i panni consueti, se ne va sulla collina e con falcate da stambecco, cerca da molto tempo di battere il suo record personale di salita. Viola è la donna un pò “pazza” che insegue i sogni, disegnando con tratti sinuosi e decisi, alberi, fiori, germogli e steli d’erba. Saranno i capelli scuri striati da un tenue color violetto, un vezzo dell’età matura, saranno gli occhi simili al sottobosco, che variano a seconda della luce, ma questo è il suo vero nome. Si incontrarono un giorno in cui l’inverno stava scemando e timidamente s’annunciava la primavera. Azzurro e quel respiro ansante, il cronometro in mano, insoddisfatto, Viola con quella gonna lunga, avvolta nella sciarpa di lana grezza, tra le labbra la matita, persa nel cercare ispirazione. Un saluto a denti stretti, quasi a voler segnare i confini di un pezzo di terra, che ognuno di loro riteneva suo. In quello sguardo, leggermente astioso si insinuò un lampo di calore e di meraviglia, all’unisono pensarono che il destino non veniva da lontano, ma incominciava a crescere dentro di loro. Lui guardò la bocca di Viola, invitante come una ciliegia matura, – carpe diem – pensò, osò e lei rispose sorpresa ma felice. Incominciò così, due antipodi alla scoperta di nuove sensazioni, lo scambio di un regalo da tenere nel mistero di un segreto. Si ritrovano, a volte, in cima alla collina, con il loro regalo avvolto nella carta che è il loro colore, scartandolo ne escono baci e timorose carezze, esce l’ansia dell’attesa, e il desiderio trattenuto quietandosi, sembra far crescere fili d’erba nuovi. Il privilegio di non essersi amati, ma di aver vissuto e di vivere una passione senza tempo, inarrestabile, inguaribile, quella passione che ha permesso ad Azzurro di battere un record e a Viola di disegnare, finalmente, l’albero dei suoi sogni. Ci sarà tempo per chiedere luoghi, giorni, ore o solo attimi, diversi da quelli rubati alle zolle di terra; altre colline o un letto intriso di verde fragranza, accoglierà il loro regalo colorato. Si guardano ancora una volta, senza parlare, la promessa vola inseguendo la prima farfalla, un bacio ancora, mentre il sole e il pezzetto di terra, sorridono benevoli, illuminando il loro cammino.

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Immagine: Beyond the horizon di Steve Hanks, particolare

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Mariarosa Lancini

“Scrivere è tutto, vita contro vita…”

Questa è l’affermazione cara ad una “giovane ragazza”, nota poetessa varesina che da anni miete successi sia in campo nazionale che internazionale. Cresciuta a Varese ha pubblicato libri di poesie e immagini, devoluti interamente in beneficenza; i suoi versi sintetici e intimisti, con un occhio particolare alle persone che incontra o che per affetto le sono vicini, l’hanno portata ad essere un punto di riferimento per i molti che si avvicinano allo scrivere. Vulcanica e intraprendente, non lascia nulla al caso e all’ovvio, non ama definirsi poetessa, ma pasionaria, chi la conosce bene, sa che il suo mostrarsi cosi irruente, nasconde grandi timidezze, e, soprattutto una generosità speciale, il suo intento è quello di regalare pagine d’emozione e pathos. Nel 2005 si è avventurata nel racconto breve, ciò le è valsa la pubblicazione che la Casa editrice IBISKOS ha scelto di inserire in un libro di racconti che è stato presentato alla Fiera del Libro di Torino. Cosi è stato anche per sue cinque liriche a tema amoroso selezionate, sempre dalla stessa Casa Editrice per un’altra importante pubblicazione. E’ stata premiata dal Presidente del Senato con medaglia aurea per il suo lavoro letterario in favore di associazioni onlus di volontariato.
Al Palazzo Pretorio di Empoli l’ambito II posto raggiunto con una silloge di poesie al Concorso nazionale di Poesia, Saggistica, Narrativa indetto dall’Ibiskos. Da dieci anni partecipa al Concorso “50%Più” indetto dalla Fenacom , ha ricevuto farfalle e libellule, sia per la poesia che per la prosa, nel 2007, grazie al giudizio espresso dai lettori della rivista, ha vinto a Levico il Super Premio con la “Lettera alla madre ritrovata”. Tre primi premi al Concorso del “ Pennino d’Oro” a Varese, innumerevoli premi in terra Umbra, Roma, Salerno e nel Varesotto. Porta i suoi scritti nelle scuole e disserta con gli alunni sul leggere e scrivere. Lei si “nasconde” nella sua casa di Leggiuno, vive di notte, rare comparse a Varese che ama ancora svisceratamente, è nata di venerdì sotto il segno della sua musa ispiratrice, e come Sandro Penna è convinta che “la poesia è un sogno fatto all’ombra della ragione”.

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