Copparo –
Ed ogni volta rimango sorpresa
Nel percorso del canale
che lungo la campagna si snoda
sempre mi sorprende
vedere un anatroccolo che nuota
Sulla bicicletta
nel silenzio
rotto solo dagli alberi che muovono le foglie
io rimango ancora affascinata
da un pesce
che fa un salto a pelo d’acqua
per catturare la piccola preda
che sprovveduta si posa sull’acqua
da una farfalla
che leggera mi vola accanto e che
solo il ronzio di un calabrone
che si sente arrivare
fa rompere il nostro comune percorso
Mi immergo in questa campagna
I frutteti mi fanno da guida
Il volo di poche rondini
mi fanno alzare la testa
il cielo è azzurro
il sole su lui si confida
Guardo da questa sella
il lento passare dell’acqua
che giù, non troppo lontano
nel mare farà capolino
Il campanile da lontano ovunque mi segue
alto ed aguzzo fra il verde che mi circonda
pare quasi di un altro pianeta
Questa mia campagna
da qui all’orizzonte
è proprio il paese delle meraviglie
Potrei proseguire all’infinito dentro di lei
non fare più ritorno
ma sempre qualcosa mi sveglia dal sogno
e come Alice nel mondo faccio ritorno
***
Mara
La bambina col cappellino
e la bacchetta da farina in mano
già si vedeva come sarebbe stata
Non un accenno di sorriso
rallegrava quella finta messa in scena
si sentiva, lo ricordo bene
solo molto imbarazzata
Si sentiva imbarazzata la ragazzina
e non osava chiedere
di poter giocare anche lei
e raccogliere il sasso
in quella semplice gara di gioco
lassù in montagna e restava a guardare
Restava a guardare la giovane donna
Mentre intorno a lei
Le sue amiche sbocciavano all’amore
e ridevano complici svelando si segreti
che le mamme non potevano sapere
Sapeva che non poteva essere diversa da come era
Non voleva essere diversa da quello che era
Che le importava di uno stupido cappellino?
O di un sasso da raccogliere?
O dell’amore complicato?
No! Non le importava
Era sola, sola su una panchina la giovane mamma
Osservava il suo bambino giocare
E poi la mamma matura che guardava la sua bambina
Ma sorrideva adesso
Non solo le sue labbra sorridevano
Sorridevano gli occhi
Sorrideva il suo cuore
Sorrideva la sua mente
Ed ancora sorride
È la stessa bambina imbarazzata
La stessa timida ragazzina
La stessa inesperta giovane donna
Poco gli anni l’hanno cambiata ma
Ora è felice, solo ora lo sa,
che sempre lo è stata.
***
Dal libro Tra cielo e terra di Giulia Meloncelli – GRUPPO ALBATROS IL FILO, 2011 p. 59
Il commento di NICLA MORLETTI
Giulia Meloncelli è poetessa dell’anima. “Tra cielo e terra” è il suo secondo libro di poesie. Versi i suoi, umani, sociali ed allo stesso tempo limpidi come l’acqua di una fresca sorgente. Ricca di temperamento e vitalità culturale, l’autrice diffonde i suoi messaggi lirici in cui domina l’attitudine alla penetrazione nel cuore dei lettori per la profondità dei sentimenti e la bontà espressiva. Anima estremamente dolce e sensibile si distingue per il verso ricco di contenuti psicologici in un linguaggio lirico, moderno e raffinato.
La poesia di Giulia Meloncelli, scritta sulla terra ci porta in cielo.
Lieve, commovente, espressiva, porta sollievo all’anima nelle descrizioni comuni del mondo.
“Tra cielo e terra ” conquista subito il lettore. Lo immerge nella distensivita’ della parola.
Complimenti all’ autrice.
Gaetano
grazie anche se tardivamente Gaetano