Dopo il tramonto

Neanche una parola.
Scirocco, ma la primavera ancora non cede all’estate.
Seduti su un muro a secco. È quasi buio.
Una bottiglia scura e fredda nelle tue mani, per dimenticare il caldo e la luce di oggi.
I nostri sguardi persi sui profili scuri degli aranci di un agrumeto. Lo scirocco muove le foglie, ma non è più stagione di zagara e il peso del profumo non ci grava sul cuore.
Migliaia di grilli si danno da fare e il loro canto si alza nell’oscurità, come una marea. Una civetta grida il suo richiamo, chioccio e metallico. Ascolto. Mi colpisce il ritmo ordinato e la distribuzione spaziale delle risposte: una ragnatela di piccoli esseri notturni si dispone a vivere la quotidiana fatica. Anche i cani approfittano delle prime tenebre per dichiarare la propria esistenza. Lontanissimo, arriva un latrato. Più vicino, un abbaiare stridulo e noioso. Poi, un coro di ululati.
Gli aranci sono macchie nere sotto il viola del cielo.
Il tuo profilo è rivolto alla notte, che sta per arrivare.
Tra poco farà più fresco, un brivido mi spingerà a stringere le mie gambe tra le braccia e, forse, appoggerò una guancia sulle ginocchia. Così accoccolata combattere la malinconia dell’ora in cui la notte segue il giorno è impossibile. Ma è bello abbandonarsi disarmati a questo momento, anche se il tuo profilo continua a perdersi in un agrumeto scuro.
Un idrante comincia ad abbeverare la campagna assetata.
Un nuovo rumore riempie questa notte che deve ancora cominciare.
Profumo di rosmarino e di terra che si impregna d’acqua.
Ti muovi, mi porgi la bottiglia. Nel farlo, sfiori con lentezza il mio avambraccio nudo.
Lontano, in un altro universo, lo scirocco muove le foglie. Migliaia di grilli friniscono nell’oscurità. Civette assidue stabiliscono confini territoriali col canto. I cani non sono capaci di stare zitti. Gli aranci sono macchie nere in cui ti perdi, se non fai attenzione. È buio. Non c’è profumo di zagara a opprimermi il cuore.

Immagine: Tramonto di Totò Amico

20 Commenti

  1. erano anni che non leggevo un tuo racconto,mi ha fatto molto piacere ritrovarti in questo contesto e vedere come questa passione sia sempre presente nella tua vita ma soprattutto come tu sia diventata così brava e romantica.

  2. @gessica: cara amica, mi fa piacere che il mio scritto ti abbia emozionata. Il profumo di zagara, nel momento di acme, è così forte da ottundere i sensi, è quasi una droga. Almeno, a me sembra così… B

  3. Cara Barbara mi hai sorpresa!
    L’innato abbinamento scienza-poesia in te, e’ sorprendente.Solo una domanda :perche’il profumo della zagara ti opprime ?
    Ti seguiro’, BRAVA!
    Hugs,Gessica.xxxxxxxxxxx

  4. @francesca: grazie, cara Francesca, per il bel commento. Quando uno scrive non si aspetta le immagini che suscita nell’altro e il tuo commento mi ha particolarmente impressionato, per il paragone con un quadro impressionista. Ho chiuso gli occhi e ho provato a immaginarlo. Pazzesco! B

  5. @maria luisa: la Sicilia ti entra dentro come una malattia da cui non si può guarire, per fortuna… Lo so bene.

  6. @salvo: grazie per i complimenti. In teoria i libri pubblicati dovrebbero essere tre, ma forse stai escludendo quello del nostro amico editore Armando Siciliano… Che sappiamo bene come si comporta.

  7. Bravissima la Becheroni. D’altra parte stiamo parlando di una che ha vinto premi a destra e a manca, ha pubblicato due libri, e collabora a Pentelite. Mica una qualsiasi!!!.

  8. Leggendo queste righe sono stata invasa da memorie siciliane.
    La memoria é corroborata dai profumi e dai suoni che danno spazilitá al racconto.
    Sei sempre bravissima!
    Ciao

  9. I miei rinnovati complimenti per questo favoloso breve racconto in cui, con semplicità, regali emozioni e ci avvicini all’essenza della vita e dell’universo che ci circonda. Grazie Barbara!

  10. @daniela: molti luoghi d’Italia hanno qualcosa che li accomuna, soprattutto nel sud. I profumi, il piacere del fresco serale che sopraggiunge dopo un’infinita giornata estiva, la presenza ancora importante della campagna. Io ho cercato di immobilizzare un istante. Per condividerlo con chi ha voglia di leggere. B

  11. @lenio: si capisce che hai letto il mio racconto con la sensibilità del poeta! Del resto anch’io ho letto i tuoi lavori sul blog e devo dire che mi inchino alla tua bravura. Grazie per le tue parole.

  12. Cara Barbara, ho letto e riletto il canto dei tuoi versi, lo aggiungerò al canto delle sirene, lo unirò nell’incastro di filigrana d’oro su lastra d’argento! Permettimi di suggerti di condividere le tue emozioni, invitando i lettori e lettori a leggerti e magari rispondendo ai commenti. Auguri!
    Un caro saluto.

    marinella (nonnamery)

  13. Bellissimo racconto dallo stile snello, elegante. Intense le emozioni. “Lo scirocco muove nuove foglie. E’ buio. Non c’è profumo di zagara ad opprimermi il cuore.” E l’universo è tutto qui.

    Un caro saluto

    Nicla

  14. E’ quasi buio. Nel silenzio che precede la notte, quanti esseri animano il paesaggio di questo racconto! Durante il giorno sembrava che non esistessero, ma adesso, per chi sa ascoltare, si distinguono perfettamente. I grilli, una civetta…un latrato di un cane. E poi profumi di rosmarino e di terra. La natura tutta sembra partecipare a questa nuova stagione dell’anima che ritrova, nell’avvicinarsi alla notte, una nuova armonia con la natura. Veramente un racconto scritto col cuore, Lenio.

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