Differenze…

E scrive lettere… come un secolo fa.
O forse è meno di un secolo, ma così le pare. Per quanto, ora vi è una differenza:  scrive lettere che non verranno mai lette dal loro destinatario. Viene da chiedersi perchè scriva. Dove risieda il senso di tutto ciò. Chissà… Forse è folle. Di una follia sottile e leggera. Ma tenace. Come lei.  Ma non le importa, tutto sommato, cercarsi i perchè.
Si sofferma un attimo, pensierosa.
Ecco, sì… c’è un’altra differenza. Forse ancora più sottile che passa quasi inosservata.
Non a lei. Non ora che la sua penna trasporta frasi nel foglio a lei dinnanzi.
Più che una differenza, è una mancanza.
Solleva gli occhi e guarda fuori. Nella stanza giungono i rumori di una città che pare lontana. Ecco cosa manca: l’ondeggiare lieve dei lunghi rami del platano, il rumore ancor più lieve delle foglie secche che sfregano, alitate dal vento. Un sommesso parlottìo, fitto fitto, fra i pensieri.
Quelli di lei e quelli di lui.
Tutto è immobile.
Come lei. Come il suo tempo.
Come il suo cuore.

10 Commenti

  1. Non essere dove e con chi si vorrebbe può richiedere una grossa dose di zuccheri! Consiglio una buona cioccolata calda, un micino soffice soffice da coccolare ed evitare attentamente ogni tipo di musica. Ascoltarsi.
    Baci 🙂

  2. Complimenti per questo componimento profondo, indelebile come lo scritto che oggi non arriverà a chi deve, ma resta impresso nella memoria dolce di chi scrive quel passato che ha fatto battere il cuore.
    Un abbraccio
    Ncioletta

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