Nella mente dell’arcobaleno
naufrago
dopo il temporale,
come un Tristano del sogno,
senza vele bianche
nel porto atteso,
ma una canzone disperata del cuore
che riecheggia all’infinito,
dove la vita e la morte coincidono.
Un polìboro volteggia acuto
nel mio sprazzo di cielo occidentale,
impalpabile vertigine per un’anima
condannata al letargo…
La notte dello spirito è lunga e sorda:
l’urlo della mia dignità si smorza
in un glissando acerbo
senza semi.
Maria Cecilia Camozzi
(da una raccolta pubblicata su L’EROE, Hesperia editrice, PR)


