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Amarti a gennaio

Percepire argentino e poi sfuggente
un tema modulato da un clarino
nel luccichio d’un raggiornar pungente
ch’a volte eccita il gelido mattino
allor che il cielo corruccioso cuce
squillanti e fugaci ruche di luce.

Imbambolati accordi sfilacciati
friabile galaverna sugli arbusti
frange aghiformi di effetti gelati.

Nei disincantati ermetici giorni
m’aggrada ritornare alle illusioni
scaldate nelle fiorenti stagioni.

Stringendomi a te tra la bianca coltre,
nel mio silenzio sguardi intensi e densi,
è un qui un adesso ove mi spingo a un oltre
d’azzurri suoni che profumano i sensi
nel sospirare i nomadi del cielo
coi loro ciangottii, scorso il disgelo
 

© Francesco Ballero – gennaio 2006

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