Amarti a gennaio

Percepire argentino e poi sfuggente
un tema modulato da un clarino
nel luccichio d’un raggiornar pungente
ch’a volte eccita il gelido mattino
allor che il cielo corruccioso cuce
squillanti e fugaci ruche di luce.

Imbambolati accordi sfilacciati
friabile galaverna sugli arbusti
frange aghiformi di effetti gelati.

Nei disincantati ermetici giorni
m’aggrada ritornare alle illusioni
scaldate nelle fiorenti stagioni.

Stringendomi a te tra la bianca coltre,
nel mio silenzio sguardi intensi e densi,
è un qui un adesso ove mi spingo a un oltre
d’azzurri suoni che profumano i sensi
nel sospirare i nomadi del cielo
coi loro ciangottii, scorso il disgelo
 

© Francesco Ballero – gennaio 2006

9 Commenti

  1. Ti conosco da poco tempo, ma sei davvero una scoperta… Hai uno stile impeccabile. Mi hai ricordato Montale in alcuni punti… Eccezionale!

    Complimenti!

    Marilena

  2. Dammi tempo Robert,sono ancora in rodaggio qui.Non ho ancora capito come funzionano le cose,eheheh…
    Da me è tutto un po’ piu’ “diverso”.

    Tornero’ e lo faro’.Cinque stelle verbalmente per adesso…

    Lucretia (non toglierla piu’ quella canzone,Robert!)

  3. “m’aggrada ritornare alle illusioni
    scaldate nelle fiorenti stagioni.”

    Musicale, intensa lirica del nostro inconfondibile Francesco Ballero.

    Versi d’autore.

    Grazie Francesco, un caro saluto.

  4. Sembra una melodia.
    Molto bella.
    I ricordi aiutano a rivivere certe illusioni, forse perchè i giorni disincatati sono difficili da sopportare.
    Ma peggio sarebbe se non ci fossero nemmeno memorie passate in grado di farci sognare ancora…

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