Black hole

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Wassily Kandinskij, Composizione X, 1938

Guardo l’ombra del tuo sorriso
dentro al mio cuore,
nel vento del silenzio
che accompagna la sera;
e scrivo ancora,
senza pretesa,
cosicchè la notte
si faccia carico
anche di queste poche
parole in catena,
legate
al capo di filo
che mi appartiene.
E vivo,
come se i giorni
non esistessero.
Risucchiati
dall’esistenza stessa.

5 Commenti

  1. Anche questa poesia è stata già sengalata da me.

    Ci sono versi che avrei potuto scrivere io in questa lirica, tanto li sento miei.

    Dio come vorrei trovare il “capo di filo che mi appartiene”. Forse per tirare il filo verso di me?

    🙂

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