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Il libro che verrà

Ricordo che si diceva che con l’avvento dell’internet e del web i libri di carta, così come li conosciamo fino ad oggi, sarebbero scomparsi. È successo proprio il contrario perché non esiste un luogo come il web in cui i libri cartacei possono sempre di più diffondersi, farsi conoscere e leggere. E la cosa non è affatto strana perché il web è il regno delle parole e i libri sono il supporto, ancora oggi il migliore in termini di affidabilità e portatilità, con cui le parole, quelle ancora non presenti o archiviate nel web, sono pubblicate. Un libro cartaceo non ha bisogno di energia o potenti batterie per essere letto, non si rompe quando cade a terra o rischia d’essere schiacciato quando scivola tra le nostre coperte. Per distruggere un libro devi gettarlo in fondo a un lago o bruciarlo. Tra libri e web esiste una straordinaria complementarietà. Si può dire, infatti, che non tutto quello che si può leggere nei libri è presente nel web. E parimenti non tutto quello che si può leggere nel web è presente nei libri. Se vuoi leggere integralmente il testo dell’ultimo libro di Eco devi acquistarne una copia. E anche quando questo ultimo libro sarà interamente disponibile in formato digitale ci sarà sempre un nuovo libro non disponibile integralmente nel web. Come sarà allora il libro del futuro? Finché non inventeranno un supporto digitale più affidabile e portatile di quello cartaceo si può dire che il libro che verrà sarà ancora principalmente e inevitabilmente di carta.

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Immagine: Il saluto di Quint Buchholz, particolare

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