Me ne resi conto un giorno e fu la prima di molte altre volte
dubitai di tutto ciò in cui avevo creduto
iniziai a diffidare di tutti
ancora oggi mi ricordo di quel gatto selvatico – dovrebbe avere quasi sette anni –
dei suoi occhi capaci di vedere solo al buio
solo il buio
muoveva le sue vibrisse come il rabdomante il suo bastone
si nascondeva dentro case pronte al crollo
annusava l’aria sudicia nei corridoi sotterranei
e con le unghie grattava il lerciume
raspava alle porte dei monolocali
stanava i topi – ma non li uccideva –
si accoppiava con le loro femmine sicuro che mai avrebbe generato cuccioli
ammazzava bisce e serpenti per farne lacci e laccioli
ed imbrigliare le balene per poi trascinarle a riva
mi dicono di averlo visto rannicchiato su se stesso davanti ad un libro
e piangere in silenzio
palle di pelo sparse qua e là
un gatto selvatico spelacchiato
incapace ora anche di dormire.
Mi ha ricordato il gatto selvatico del Barone rampante di Calvino! Carina:-)
bellissimo squarcio.
bellissimo simbolismo.
bellissimo senso.
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Molti maschi umani sono gatti selvatici e spelacchiati…;-)
Molto interessante, evocativa e cruda. Complimenti.