Per conoscersi – VI puntata

pKiss

Un abbraccio

Lungo Via Pinciana il traffico si era diradato. La brezza portava il profumo dei pini, nel cielo uno spicchio stretto stretto di luna. Per un po’ camminarono in silenzio, poi Rocco le chiese:
– Fra quanto parti ?
– Fra una settimana – rispose Lisa.
– E in questi giorni che fai?
– A parte preparare i bagagli voglio dormire, soprattutto dormire. Tu che fai quest’estate?
Lisa aveva risposto automaticamente. Aveva la sensazione di recitare la parte dell’eroina di una commedia scritta da un autore ignoto. Da Luca? Da Marta? Da Alessia? Conosceva Alessia superficialmente ma aveva capito che era una cui piaceva dirigere i giochi, simpatica ma un po’ invadente. Non era questo però a metterla a disagio, era piuttosto la sensazione di camminare nella notte accanto ad uno sconosciuto. Eppure bastava che le loro braccia si sfiorassero perché un brivido le percorresse la schiena e i battiti del cuore accelerassero. Era come se ci fossero due Lise e quella raziocinante osservasse nell’altra la presenza di una follia incomprensibile. Una Lisa incomprensibile, un Rocco  sconosciuto. Una situazione comica in un certo senso e le venne da sorridere.
– Fra tre giorni torno a casa –  stava rispondendo lui – e…ma perché ridi?
– Scusami, ripensavo a una cosa che mi ha detto Marta questa sera, non so neanche perché mi sia venuta in mente. Ma dimmi!
Rocco la guardò sospettoso ma continuò – …torno a casa, ci sto per una settimana e poi parto per Londra a fare ricerche per Salvini.
Continuarono a camminare in silenzio. Dovevano attraversare e Rocco la prese per mano, quella di lui, asciutta e un po’ ruvida, aveva una presa sicura. Dopo che ebbero attraversato Rocco continuò a tenerla per mano e lei sentì che non aveva la forza di sottrarsi. Arrivarono al piccolo parco antistante la casa di Lisa. Rocco si fermò e le si pose davanti:
– In questi giorni sarò sempre occupato, col Salvini naturalmente, che quando ti cattura non ti molla per tutta la giornata. Ma se –  esitò per un momento – se trovo un po’ di fiato, ti posso telefonare e magari ci rivediamo prima che parta?
Aveva parlato pacatamente ma la fissava negli occhi, col corpo leggermente proteso in avanti. Lisa rispose quasi sussurrando: – Va bene, ma…Prima che lei completasse la frase Rocco l’abbracciò. Non cercò le sue labbra ma la tenne stretta a sé a lungo, poi le accarezzò i capelli e premette le proprie labbra sulla sua guancia. Infine la lasciò andare
– Basta, è meglio che tu vada – disse tenendola sempre per le spalle, poi le mise un braccio intorno alla vita e l’accompagnò al portone, le dette un veloce carezza, aspettò che lei entrasse e se ne andò.
Lisa, del tutto frastornata, entrò piano piano in casa e andò subito in camera sua. Si sentiva confusa, eccitata ed insieme illanguidita. Quell’abbraccio era stato tenero e appassionato, forte e protettivo, intimo e insieme rispettoso, ben lontano dai soliti atteggiamenti di Rocco. Ma chi era Rocco? Quello di prima o lo sconosciuto? Questo era il problema, perché era lo sconosciuto che le piaceva, quello cui avrebbe potuto abbandonarsi, cui lei, anzi, si era abbandonata! “Mio Dio, ma cosa avrà pensato di me?  Avrà pensato che…  ma sei stupida, cosa può aver pensato! Mica è successo nulla di particolare, sei proprio fuori dal mondo!”  E così un po’ tormentandosi, un po’ giustificandosi, un po’ gioendo e un po’ facendosi prendere dalla paura di avere travisato, si spogliò e andò a letto.
Niente doccia quella sera per sentire ancora sulla sua guancia l’odore di lui, la dolcezza  ed il calore delle sue labbra.

 

9 Commenti

  1. A Francesca: acuta l’osservazione sul dolore. Scoprire che non si è così percettivi come credevamo, che corriamo il rischio di perdere qualcosa di prezioso, che in realtà non siamo interiormente liberi…..dolore e, forse,anche rabbia… ma credo che quell’abbraccio abbia radici soprattutto nella parte migliore di Rocco che, fondamentalmente è un bravo ragazzo. E non stupirti che io usi la parola “credo”, una volta tratteggiati, i personaggi di questo racconto sono andati avanti per conto loro.
    A Robert: anche a me piace”niente doccia”, mi sembra che evochi sensazioni forti e reali.

  2. non è mai troppo tardi per mettere giù la maschera e scoprire senza mentirci la parte vera di noi… anche se è difficile… forse conosceremmo un nuovo noi e un nuovo altro… e poi conoscere gli sconosciuti non è mica male 😉
    Maluna

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