E lo chiamano Amore… eppure il suo volto mi è invisibile
oscurato dalla luna che gelosa lo custodisce per sé
ne ho sentito il manto freddo che si scioglieva soffocandomi
mentre fiocchi di speranza scendevano dai miei occhi
ho sentito la brezza primaverile accarezzarmi i capelli
ma lui gioca a nascondino tra le margherite e galoppa nei miei sogni
così veloce che riesco appena a percepirlo ho sentito le sue onde lambire spiagge ridenti ma il suo tocco svaniva tra campi di girasoli
e le mareggiate frantumavano futuri di cristallo
e poi ho udito il suo nome che mi perseguitava come la pioggia battente d’autunno
pellegrina dentro e fuori di me vagavo nel mio labirinto per custodirlo
ma la sua scia continua a disperdersi…la clessidra è capovolta
Sonia
adesso credo di aver finito…
Non odiarmi…
spiagge non spiaggie
spero di aver rimediato agli errori di battitura..
Belle immagini, a parte qlc errore di italiano che impoverisce la bellezza di questo scritto.
Molto belle e intense queste immagini Sonia.
Grazie…