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Vento d’amor perduto

Sommerge ogni mio sguardo
il camminar su antica pietra
primo palpito da mano
che altra mano cinse preziosa.

Il vento di gennaio
è nell’ossa mie consolidato
che di freddo s’accendono ancora
a violentar tagli di ricordi.

Cola tra le vene libero
quel brivido che consumò l’ore
di sudore ad abito percorse
e d’Amiata in tasca conservate.

Lievita tra i battiti del tempo
il mio pensarti nuda
svestita dal fremito consumato.

Amor di carne ed anima
in labbra a confessare voglia
a verniciar di cielo ogni sospiro.

Il tornare al tuo respiro calmo
è nel mio fuggire i giorni
unico ostacolo a liberar la mente.

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