Com’è difficoltoso raggiungerti,
delizia incustodita sorprenderti,
ora che le parole sembrano alito
che condensa e si umilia tra la nebbia,
biancore che inargenta il nostro gemito
sepolto nella terra sonnolenta.
Com’è difficoltoso raggiungerti
ora che la calda estate è terminata,
assolata memoria abbandonata.
Per la campagna il mio vagare incerto
tra i dipinti silenzi limacciosi,
cavaliere che lotto col destino.
Ed arrivano i giorni del trasloco,
occorre rimettersi in cammino,
il mio mantello d’oro ad un viandante,
metà per lui, l’altra metà al Signore,
bevo il novello vino e tu ne hai parte,
fuoco di ceppo nel nostro camino.
francesco ballero – novembre 2005