Luci-Fero

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Se credere..

breve la vanità di essere amati

che non s’ammette

e schiudi il tempo del fu primavera

in una sola notte felina di confessione

ma schianta  fratellanza

sul mio orlo di serica dama bianca

e al valore del tuo bottone saltato

unghia dopo artiglio

chiami sorella albeggiando il miracolo

se credi..

ammanetta il timore delle nostra natura dicotomica

fratello d’ abbracci dolci di notte

gioia profonda e grata nei miei occhi

tra portali d’alba prossima

increspa malinconia sfuggita d’insufficienza

quale imperfezione diede ali alla metamorfosi

non credevo…

le tue dita artiste d’arabeschi voluttuosi

sul mio corpo frangiflutto

entrambi sapevamo, quella era malia

poi il tuo profumo razionale d’oltre che fa paura

ti combatte, ti rassicuro

con sensazioni di donna

mi credo…

qualcosa stona

non smetto di chiedere

lenitivi di solitudine

giochi di coccole anche per me

tornerai..

 

 

 

4 Commenti

  1. Mariamartina, la poesia è giocata sui toni di un’amicizia che sta trascolorando in qualcosa di più…ma bloccata dalla razionalità diventa insufficienza…

    Difficile spiegare oltre…

    Ricambio con gioia l’abbraccio

    Grazie di cuore a Roberta.

    Grazie ars, la speranza è dura ad arrendersi, così come le illusioni..Ricambio il saluto

  2. La sensazione di qualcosa che stona… come se non fosse più come prima.. come s’avvertisse che qualcosa è cambiato… una nota stonata che si sente e tanto più il cuore non è bendato tanto più si sente… Ma poi la speranza è davvero sempre l’ultima ad andarsene…

    Raffinata composizione.

    Un saluto

    Ars

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