La sintonia dei cuori

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Da tempo ormai
la macchinetta del caffè
sono tre pezzi
che non trovano incastro,
e ieri, per la prima volta,
la strada del ritorno
non ti ha condotto a casa.

Ogni cosa
perderà
pian piano
il suo posto,
e altra gente,
chissà per quali viaggi,
giungerà a mescolarsi
e a confondere
i tuoi ricordi.

Un giorno
forse neppure la mia voce
e il mio volto
sapranno parlarti di me,
dirti quello che sono stato,
quello che sarò.

Magari potessi
diventare io stesso nord, stella polare,
essere bussola, àncora o faro.

Per te
sarò piuttosto tappeto e spugna,
stupido spigolo di gomma,
sarò bastone e cane.

Chissà se tu lo sai
se esiste da qualche parte,
lontano da ogni rumore,
un luogo in cui
la sintonia dei cuori
riesca a non sbagliarsi mai
e a farci riconoscere ancora.

Immagine: Le corde del cuore II di Lisa Linch

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Pasqualino Bongiovanni

Pasqualino Bongiovanni è nato a Lamezia Terme (CZ) nel 1971. Ha conseguito il diploma in chitarra classica presso il Conservatorio “U. Giordano” di Foggia e si è laureato in Lettere all’Università degli Studi “La Sapienza” di Roma. Dopo aver insegnato per alcuni anni nella provincia di Vicenza si è nuovamente trasferito a Roma dove attualmente vive e lavora. Insegna Materie Letterarie e tiene corsi di chitarra classica. Come musicologo ha scritto su importanti riviste specializzate. Ha collaborato con l’Istituto dell’Enciclopedia Italiana fondata da G. Treccani alla redazione del Dizionario Biografico Degli Italiani. In ambito poetico è stato premiato alla I edizione del Premio Nazionale “Città di Castorano” (AP), ha ottenuto il Premio Speciale della Giuria al XXXIX Premio Nazionale “Città di Mortara” (PV) e ha vinto la V edizione del Premio “Franco Costabile” (Lamezia Terme – CZ -). Svolge la sua attività critica su Polimnia, Trimestrale di Poesia Italiana. Di recente ha pubblicato una raccolta di poesie dal titolo “A sud delle cose” (Edizioni Lepisma, Roma, 2006, pp. 114) con una Nota di presentazione di Mario Rigoni Stern e Prefazione di Dante Maffia.

8 COMMENTS

  1. Dolce simfonia di note aromatiche sapor agrodolce a tratti amarognole , distese in chiave nostalgica in perfetto acordo con la malinconia che si svela fine in sottotofondo. Un amore perduto toglie la luce, fa perdere la proria strada, la bussola e tutto intorno si scombussola facendo smarire la strada di ritorno verso casa.
    ” Magari potessi
    diventare io stesso nord, stella polare,
    essere bussola, àncora o faro.”
    Ci sentiamo inutili: “sarò piuttosto tappeto e spugna ” ,
    stupido spigolo di gomma; piu’ poveri e ciechi “sarò bastone e cane.”
    Niente sara’ lo piu’ lo stesso, nulla sara’ mai come prima.
    ” Ogni cosa
    perderà
    pian piano
    il suo posto,
    e altra gente,
    chissà per quali viaggi,
    giungerà a mescolarsi
    e a confondere
    i tuoi ricordi.”
    E’ stato un vero piacere leggerti.
    Una bellissima poesia che ho sentito mescolarsi al mio sentire oggi. Un complimento sincero da anima ad anima.
    Manuela

  2. Benvenuto nel meraviglioso giardino di Mari. Qui non ti perderai. Nei viali variegati farai incontri speciali, con i quali scambiare commenti.In quesi ultimi mesi ho avuto modo di conoscere persone che soffrono di Alzheimer e persone che regalano amore. Complimenti per la poesia scritta con sentimento e delicatezza.
    Cordiali saluti
    marinella(nonnamery)

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