Ornella Gatti

Il pescatore di Tridacne di Ornella Gatti

Lasciò la rotta ed il timone al pilota automatico, si accomodò nel pozzetto, chiamando Bizet, alquanto intimorito ma nel frattempo incuriosito dallo sbattere delle cime libere lungo l’albero; inciso sul tambuccio  rilesse quasi a memoria: - LAMPARE - Tra le ombre che si specchiano in un mare di velluto blu, laggiù, al limite del mio sguardo, una lampara procede lenta, tracciando la rotta in una scia di spuma bianca. Il pescatore di vedetta scruta...

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