miskin

Matteo Martini. Nasce dal fondo di una biro scarica e dai romanzi russi. Si nutre di lettere, alternandole di giorno in giorno, per espellere poi parole su fogli bianchi immacolati. I suoi vestiti, rigorosamente in bianco e nero, sembrano quelli indossati nei film muti. Si insinua nei cunicoli sotto terra dove corrono migliaia di informazioni e distribuisce segnali di speranza.

A che cosa pensi?

"A che cosa pensi?" Quante volte vi sarà capitato di rivolgevi questa domanda? Quando si sta insieme uno vorrebbe sempre scrutare nella mente dell’altro, cercare di capirlo, di comprendere preoccupazioni o semplicemente condividere. Quando affiora dal silenzio questa domanda mi sento come seduto davanti a un pianoforte, ogni tasto corrisponde a un pensiero, uno dei tanti che mi sfiora la mente lo premo, e dico...

Occhi del tuo cammino luci del tuo destino le foglie cadono perchè ricrescono può sembrar lento quel soffio ma è l'unica cosa che abbiamo tienila stretta

Siamo zingari di passaggionulla è scritto delle nostre vitesolo l'attesa di un momentosolo uno sguardo d'intesadopo aver rubato quel che resta del tempo

Guardo questo piccolo essere perfetto dalla pelle morbida, è una promessa per il mio domani, un segreto da protrarre per gli anni a venire,...

Tre fiammiferi accesi uno per uno nella notteIl primo per vederti tutto il visoIl secondo per vederti gli occhiL’ultimo per vedere la tua boccaE...

È stupefacente come tutto può nascere per caso. Uno sguardo languido, sfiorare una carezza tremante, appassionarsi ad un lobo, lasciarsi sciagattare di baci, affondati...

parole sussurratelievi sfiorano la pelleè come il vento che accarezza un ricordosono parole mai sentiteperse di bocca in bocca

Ti ho visto per strada con le tue ali di scorta prendere il volo in mezzo al traffico. La gente guardava e non capiva,...

Davanti a uno specchio sbreccato guardo uno sconosciuto, ha un fare arruffato e distratto, i suoi occhi sono la partenza di un lungo viaggio,...

un clik per diventare amici, che follia!Un abbraccio, uno sguardo, un rito che si ripete nel tempo.

Come ammettere i nostri tortidi amare e poi seppellire per sempre quello che hai creduto credere

Ti ho sentito così vicino ieri, sei entrata nel mio piccolo mondo nel segno della solidarietà e allora ho pensato che qualsiasi cosa ci...

Su un promontorio scosceso, dominato da quel selvaggio disordine cercavamo i gradini di pietra di un antica mulattiera. Le nuvole gettavano ombra ad intervalli...