Canto d’Amore

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Senza la purezza dell’alba
Ma con il vivo bagliore
Costellato d’arancio ramato
Mi destai tra fili d’erba
Con il carillon del vento

Lontano tra l’aria dei rami
L’urlo della quercia
Che m’incitava ad alzarmi
Dal crampo della tristezza

Ti vidi giungere
Con passo furtivo di baci rubati
Smarrito tra la rosea clorofilla
Della mia piccola esistenza

Mi celai timidamente
Dietro alla corteccia della vita
Con il timore che avresti sdradicato
I miei fragili appigli

Ladro di bellezza
Hai nutrito il mio amore
Con lucciole di grano
E farfalle di pane
Illuminando ogni passaggio

Nascosta dai sapori dell’estate
Ora ti vorrei più che mai
Sui miei petali vellutati

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StregaLunare

Il susseguirsi di molti inverni segna i cicli della vita,le linee sul mio vecchio volto, mostrano tutto ciò che sono.
La natura del mio passaggio rimane un mistero, poichè all’interno del mio cuore si trova il mio destino….
Quando non ero che una bambina all’inizio del tempo, mi stupivo alla scoperta delle maraviglie che incontravo…
Ora che sono anziana, ho imparato ancora una volta che il peso di ciascun inverno porta, come un amico, una scoperta nuova….

5 Commenti

  1. Bella poesia che lascia sognare ad occhi chiusi: il carrillon del vento, e le immagini prendono forma e vita tra “lucciole di grano e farfalle di pane”. E il paesaggio diviene luce dell’anima.

    Nicla Morletti

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