Scrisse una mail lunga come una lettera d’altri tempi. In ogni riga, in ogni parola, vergata con una rossa linea di sangue, le disse ancora “Ti amo”. Tentò tutte le impossibili spiegazioni a cui siamo indotti nei nostri fallimenti. Anche se poche dure parole tradirono un dolore ancora acuto. Pensò e ripensò alle forme e ai toni più appropriati da usare… Cominciò così a tagliare qui e là, riflettendo febbrilmente sul fatto che quel suo dire non doveva apparire troppo carico di “pathos”. Alla fine cancellò tutto. Un amore può essere così grande, così immenso che quando è davanti a te non lo vedi, non lo immagini, ti passa vicino… Ne cogli quasi il profumo, ma non lo avverti, è più grande troppo più grande di te… E se lo vedi ti sembra teatro, pura rappresentazione.
Silenzio.