Il mio cuore,
tenuto nel gonfiore delle tue forme,
mi allontana dagli aspri pendii erculei dei miei baratri
e aleggio leggera sulle tue infinità sospese in un mare di vento
La mia mano guidata
intesse le antiche memorie
caricando quel vascello della mia solitudine
che s’inabissa in un gorgo di luce
Il mio occhio scruta i tuoi pensieri
facendosi avvolgere da quei sogni crudi o sinceri
che, impedendomi Icaro, mi hanno fatto avanzare
Mi tuffo nel tuo essere
e mi sento liberare
da quelle spigolature che da sempre ho cercato di cancellare
Io solamente per te ho voglia di cambiare


