Usate parole,
consumate,
scolorite,
mortalmente pallide,
utili ancora
per esprimere l’abuso
e dipingere la polvere.
Facili schemi,
facili costumi,
per colpire
fragili cuori,
debolezza camuffata
di saggezza,
profetica dialettica
di mercanti omologanti.
La forma corretta
è la moda più usata
dentro una guida pratica,
in pochi minuti pronta,
si sforna
e colpisce
l’odore artificiale,
il lenzuolo che riveste
un cadavere
in putrefazione,
non a me ch’io t’amo
con tutto l’animo,
e il mio cuore s’inebria,
d’estasi si scalda,
quando gli occhi tuoi
mi baciano silenti
e la folgore si scaglia
sugli specchi d’acqua.