Fragili come certi capelli
i nudi di una vita obliqua
sul Tuo rettilineo
da una finestra osservo
il mio tempo passare
Le mani, ah, le Tue mani
che sono le mani di Dio nella Tua pelle
scrivono in me le più belle Poesie
con il sangue sempre fresco
delle Nostre solitudini
Solo il vento attraversa la strada
mentre Tu sempre nella mia vita, arrivi.
BaciarTi le mani e il viso
prima di abbracciare con il corpo
tutta la Tua anima
appena arrivi salendo a corsa, le scale.
E’ così,
con lo stesso Tuo affanno
che sono arrivata a Dio
percorrendo Te
liberamente tratto dalle scale dell’Anima