miriam mastrovito

Sono nata a Gioia del Colle il 19 gennaio 1973.
Ho cominciato a scrivere poesie e racconti sin dai primi anni delle elementari.
Inizialmente sono stati i miei familiari, la mia maestra ed i miei professori ad incoraggiarmi.
Più tardi ho ottenuto anche riconoscimenti in ambienti più formali.
Ho partecipato a molti concorsi e vinto premi come il “Montesacro” per la narrativa inedita, Il “Levante ’90”, il Premio Europeo promosso dal Centro Culturale “Aldo Moro” di Lecce ed il Premio Nazionale di Poesia “Primavera Strianese” nel ’92.
Nello stesso anno ho ricevuto, da una casa editrice, la mia prima proposta di pubblicazione che però ho dovuto respingere per motivi economici.
Negli anni successivi mi sono concentrata su altri obiettivi accantonando il proposito di pubblicare i miei scritti.
Sempre nel 1992 sono diventata mamma per la prima volta e, contemporaneamente ho intrapreso gli studi universitari.
Mi sono laureata in filosofia nel 1997.
Per circa dieci anni la mia attività di scrittrice è rimasta in secondo piano. Non ho mai smesso di scrivere, ma una serie di vicissitudini personali, in parte rintracciabili nelle mie opere, mi hanno indotto a convogliare le mie energie altrove.
Dopo il matrimonio con Giuseppe (mio insostituibile sostenitore) nel 2004 e la nascita del mio secondo figlio Christian, ho riacquistato progressivamente la serenità necessaria per riprendere a pieno titolo la mia attività e concentrarmi sull’obiettivo di farmi conoscere.
Nel 2007 ho scoperto il fantastico mondo di Lulu. Il suo modo rivoluzionario e coraggioso di rapportarsi all’editoria classica, insieme ad una nutrita schiera di amici scrittori e sognatori, mi hanno fornito lo stimolo necessario per rimettermi in gioco.
Ho pubblicato in proprio la raccolta di poesie “Il mio arcobaleno” ed il romanzo “L’ultimo rap”.
Contemporaneamente la casa editrice “Kimerik” ha dato alle stampe il mio romanzo d’esordio “Gli stessi occhi”.
Ogni volta che scrivo un romanzo o una poesia, mi emoziono e mi diverto.
La mia ambizione più grande, oggi, è quella di poter suscitare lo stesso divertimento e le stesse emozioni in chi mi legge.

Ciò per cui vivo

Tutto ciò per cui vivo è la gioia infinita che mi dai. Nella luce traversa d’oscura falda traspare fendendo gli occhi e le attese. E mi riscopro supina scolpita in posa ancestrale. Beata come mai prima pronta di nuovo a volare tra le tue braccia che mi sollevano forti come un’eterna bambina.   Opera pubblicata nell’Antologia del Concorso di Emozioni 2007

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