Lisbona silente
riempie le mie notti di solitudine,
scorro col dorato Tago
le ripe scoscese
del mio animo insonne,
salgo il rossio
con innocenza d'infante,
perdendomi nel cielo
abbagliante e stellato del mio barrio,
cerco inutilmente
con parole dolci e scanzonate
di sedurre sirene
schive e perdute
mentre splendide e indifferenti cavalcano
fuggenti onde verso l'oceano,
che calmo e infinito
irride il mio inerme desiderio.