Chi sono… saperlo! Davvero arrivo alla veneranda età di 40 anni e mi comincio a chiedere chi sono. Forse per la prima volta comincio a chiedermi cosa voglio fare da grande, proprio quando dovrei cominciarlo a chiedere ai miei figli. E’ la crisi di questi anni, mi dicono gli amici, è normale, mi dico io. Poi però passo le notti in piedi, complice una vita di lavoro giornaliero che non appaga, amori sconclusionati, una testa che non ne vuole sapere di tornare… al solito posto, cioè sulle spalle (grazie Totò e Peppino). Lo scrivere è una vecchia malattia, sin dall’infanzia… adoro scrivere, adoro vedere quei miseri pezzetti di carta bianca che prendono vita al suono di quei disegnini che chiamiamo lettere. Una lettera dopo l’altra che diventano frasi, una frase dopo l’altra che diventa paragrafo…
Non c’è sinfonia più bella! Poi una notte scopri, dimenticato, un libro di Neruda, lo guardi di sottecchi e pensi: “Ma che mò me metto a legge le poesie…” e da quel momento non smetti più. Un autore dopo l’altro, una notte dopo l’altra. Che meraviglia e poi da cialtrone quale sono, da Capitan Fracassa quale mi sento mi butto giù a scriver versi senza vergogna. Ma tanto li leggerò solo io, poi scopri che vuoi anche condividerli con gli altri e quindi un giorno li leggi ad un’amica (e dai lo sanno tutti che le donne hanno un animo più sensibile, e poi sono anche più dolci nel giudicare!), poi ci provi con un blog tutto tuo, che tanto non legge nessuno e alla fine scopri un posto dove qualcuno dall’animo gentile, ha deciso di dare voce a quanti al pari di me non vogliono altro che giocare con la propria anima e le parole più colorate che riesci a dipingere.