logorrea.scusate lo sfogo

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Terrore d’impazzire

Terrore di perdere pazzia

Turbini vorticosi di follia

In lieve ebbrezza

Pesa come macigno

Eppur mi è cara

In crisi mistica

Frenetica Mania

Di artista contemporaneo

Ho il fascino delle cose usate

Vent’anni che pesano

Come polverosi secoli

Li ho visti nelle strade di bordello

A illuminar la via

Compagni notturni di oscuri silenzi

E le promesse che facevamo

Come acqua santa

Sui nostri corpi lebbrosi

Sui nostri crani arsi

Eravamo belli come il sole

Occhi di stagno profondi

Come il mare d’inverno

E tempestosi di dolcezza infinita

Avevamo baci di zucchero e burro

E dita divine a rivelar l’anima

Ma li ho visti nella via

E il loro potere ci assale

Maledico la nostra irruenza

Perché è il cibo che li sfama

Ci spolpano piano le ossa e la mente

Ridono forte nel cuore

Così eravamo innocenti bacelli

Ora siam vecchie puttane

Col trucco sfatto e martoriato il corpo

L’anima infranta e cataratte al cuore

E il palato secco a implorare un bacio

La pelle di iuta ad aspettar carezze

Inerme il corpo al martirio che attende

Chi non rinuncia al calore di mani di carne

Sono fredde quelle mani sui nostri corpi

Ora incidono il loro nome nell’anima

4 Commenti

  1. non so nulla di ars poetica.non c’è regola in me.io scrivo come di respiri..e questo era solo uno sfogo,niente di più.non sono un poeta.

    (poetessa,odio il suono di questa parola..)

    grazie comunque.un bacio

  2. è bellissima, ma mi cade sulla chiusura.

    non sempre c’è bisogno di chiudere il cerchio per riucire a dire tutto.

    io credo.

    belle immagini tra l’altro e molta intensità.

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