Vortice e vuoto

Dal primo soffio aspetto
tu mi raggiunga
a liberarmi dal peso
della tua assenza.
Vivi compenetrata in me
nelle innumerevoli tracce
invisibili
dei tuoi passaggi ancestrali.
Con lama incandescente bruci
la mia carne fino al midollo.
Trapassi il mio petto
come tuono il cielo.
Diffondi suono, anch’esso antico:
il tuo sapore non passa
per il gusto né per l’olfatto,
ma dal tatto fino ai nuclei
cellulari
di ogni angolo nanometrico
del mio corpo.
Possa tu un giorno
riconoscermi
misurarti
con questo amore
naturale senza fine.

I.T.

Marzo 2006

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