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Dissolvenze di Stefano Zangheri

Dietro il muro

dietro il muro
mettere le mani come in croce
guardando
dalle screpolature degli occhi
movimenti
sfuocati in un ricordo
tra nebbie dense
cercando
di copiarli con cura
(…)


DISSOLVENZE di Stefano Zangheri – EDIMONT, 2011 – pag. 92

Il commento di NICLA MORLETTI

Scrive Mattia Leonbruno, Presidente della Fondazione Mario Luzi: “Nello scorrere rapido dei testi di Stefano Zangheri ci si imbatte immediatamente in un sistema geometrico che potremmo definire binario nella grafica e nella costruzione teoretica. Doppi binari sono, infatti, costrutti linguistici che seguono un ricorrente schema grafico ripartito sui lati del foglio e altrettanto bivalenti o bifronti sono le suggestioni che risuonano d’echi e richiami talora metafisici e mitologici”. Una poesia, aggiungo io, che affascina, trascina e conduce a visioni lontane di foreste e battelli tra le nebbie, tra racconti fantastici e “baleniere nei ghiacci che rompono le prue di ferro”. Versi di ampio respiro che ci accompagnano in un fantasioso viaggio d’amore e di pensiero tra le sabbie del deserto, attraverso meraviglie di suoni e ritmi di passi che si sciolgono ovattati tra i riflessi della notte. E l’infinità dell’universo. L’animo del poeta è traboccante di mirabili sensazioni, di questo misterioso “quid” che crea la vera poesia.

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