Dal focolare: sognando un “mito”

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    Sei un mito.
    e racconti altri miti
    forse di te non più grandi
    perchè grande sei tu
    che sei rimasto
    negli occchi lucenti
    di noi bambini,
    ormai vecchi.

    Tu dolce e caro mito
    della fanciullezza,
    ci fai sognare,
    storie meravigliose.

    In quel “foco”
    scoppiettante della notte
    vedo fra i ceppi e la cenere
    il galoppar dei cavalli
    nelle immense praterie.

    Eroi che si sfidano a duello:
    lo sfavillar dei carboni
    si confonde col
    luccicar delle lame.

    nel sogno poi,
    vivo con te:
    immagino tante eroiche gesta
    in quel cielo celeste
    dove ora tu
    col tuo cavallo bianco
    stai galoppando
    fra le nubi e gli arcobaleni.

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    Sergio Doretti

    Sergio Doretti è nato il 9 aprile 1925 a Ponte Buggianese (PT) e risiede a Firenze.
    Purtroppo vedovo dal 1997, vive con la figlia Patrizia insegnante di materie letterarie presso una Scuola Media di Firenze.
    Trasferito negli anni 30 con la famiglia in provincia di Livorno – Comune di Collesalvetti.
    Titolo di studio: diploma tecnico agrario.
    Costretto a presentarsi di leva nel periodo 1943-44 (18 anni di età) nella Repubblica fascista, fuggì dopo pochi mesi per collaborare con la resistenza.
    Impiegato dal 1947 al 1985 nella Società Marchi s.p.a. prima allo stabilimento di Livorno come tecnico amministrativo (analisi chimica sui prodotti: superfosfati minerali) poi trasferito nel 1975 alla Sede Cenbtrale di Firenze.
    Non ha pubblicato nessun libro ma ha partecipato a vari concorsi di poesie. L’ultimo premio vinto a livello Nazionale (primi posti) Auser Montale 2007 per la poesia “Al Fiore del Partigiano”.
    Attualmente è volontario Auser: presidente dell’Auser Filo d’Argento Firenze Q.5 dove si pubblica un “giornalino” ogni tre mesi: racconti vari, comunicazioni a soci, poesie, ecc. I redattori di questo giornalino (ARGENTOVIVO) sono: Sergio Doretti presidente e Vanna Faini per la sezione culturale (invito all’opera per gli anziani del Q.5).
    Altre notizie:
    – appassionato di poesie (nonostante la carriera tecnica) e scritti vari sul ramo tecnico, ambiente (critica sui problemi dell’abbandono dei terreni coltivati ecc., racconti sulla situazione dell’agricoltura negli anni anteguerra);
    – pittore dilettante (paesaggi, marine e varie).

    4 COMMENTS

    1. · per rodocrosite.
      · Ti ringrazio del tuo commento.Effettivamente io mi definisco ancora “un vecchio ragazzo di campagna”
      · La vita in campagna dell’epoca non era , però, tutta “rose e fiori”, nel compenso – in particolare per noi ragazzi di allora – i “bisogni” erano modesti. Qualche volta un gelato la domenica e poi lo scorrazzare per i cami e gli scivoli sull’ erba delle colline.
      · Poi le novelle del nonno davanti al focolare che avevano un doppio scopo: insegnarci qualcosa dei problemi della vita ed anche per favorci il sonno. Sono momenti romantici, in particolare, visti con gli occhi di oggi e forse imparavi più in quelle “veglie” che nelle scuole pubbliche.
      · Grazie di nuovo e tanti saluti e auguri.
      Sergio doretti

    2. Sergio sei un ganzo!
      Mi ha catturato quel “noi bambini ormai vecchi” e anche quelle immagini intraviste nel fuoco.Chi non l’ha mai provato ha decisamente perso qualcosa.

    3. Rivedendo tutto con gli occhi di oggi mi viene da pensare:
      forse un nonno, un bisnonno allora era una vera scuola di vita e di
      amore per noi bambini e suppliva con evidente capacità a quelli
      che erano i limiti della scuola ufficiale, portata più a far rilevare l’odio
      verso i nemici che l’amore tra i popoli.
      Quanto sopra negli 30 in pieno regime, ma anche oggi quando un bambino vede coinvolto nelle attività scolastiche persone o compagni che appartengono al suo contesto socio-familiare, mostra maggior attenzione e viva partecipazione.Anche la narrazione ha una grande valenza didattica. I racconti: nei nonni, dei genitori, degli insegnanti stimolano nel bambino stimoli e curiosità e favoriscono il confronto.
      Sergio Doretti.

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