Sei un mito.
e racconti altri miti
forse di te non più grandi
perchè grande sei tu
che sei rimasto
negli occchi lucenti
di noi bambini,
ormai vecchi.
Tu dolce e caro mito
della fanciullezza,
ci fai sognare,
storie meravigliose.
In quel “foco”
scoppiettante della notte
vedo fra i ceppi e la cenere
il galoppar dei cavalli
nelle immense praterie.
Eroi che si sfidano a duello:
lo sfavillar dei carboni
si confonde col
luccicar delle lame.
nel sogno poi,
vivo con te:
immagino tante eroiche gesta
in quel cielo celeste
dove ora tu
col tuo cavallo bianco
stai galoppando
fra le nubi e gli arcobaleni.
· per rodocrosite.
· Ti ringrazio del tuo commento.Effettivamente io mi definisco ancora “un vecchio ragazzo di campagna”
· La vita in campagna dell’epoca non era , però, tutta “rose e fiori”, nel compenso – in particolare per noi ragazzi di allora – i “bisogni” erano modesti. Qualche volta un gelato la domenica e poi lo scorrazzare per i cami e gli scivoli sull’ erba delle colline.
· Poi le novelle del nonno davanti al focolare che avevano un doppio scopo: insegnarci qualcosa dei problemi della vita ed anche per favorci il sonno. Sono momenti romantici, in particolare, visti con gli occhi di oggi e forse imparavi più in quelle “veglie” che nelle scuole pubbliche.
· Grazie di nuovo e tanti saluti e auguri.
Sergio doretti
Sergio sei un ganzo!
Mi ha catturato quel “noi bambini ormai vecchi” e anche quelle immagini intraviste nel fuoco.Chi non l’ha mai provato ha decisamente perso qualcosa.
E’ vero, i racconti del passato sono un meraviglioso assenso alla realtà del presente
Cordiali saluti
Daniela
Rivedendo tutto con gli occhi di oggi mi viene da pensare:
forse un nonno, un bisnonno allora era una vera scuola di vita e di
amore per noi bambini e suppliva con evidente capacità a quelli
che erano i limiti della scuola ufficiale, portata più a far rilevare l’odio
verso i nemici che l’amore tra i popoli.
Quanto sopra negli 30 in pieno regime, ma anche oggi quando un bambino vede coinvolto nelle attività scolastiche persone o compagni che appartengono al suo contesto socio-familiare, mostra maggior attenzione e viva partecipazione.Anche la narrazione ha una grande valenza didattica. I racconti: nei nonni, dei genitori, degli insegnanti stimolano nel bambino stimoli e curiosità e favoriscono il confronto.
Sergio Doretti.