Le onde del destino di Sara Ciampi

Primo Amore

Dedicata a Simone Grassi

Quale immenso turbamento
desti in me, mio primo amore,
dal toscano accento
e dal dolce sguardo!

Ogni volta che ti vedo
uno strano rossore
accende le mie guance,
mentre con gli occhi bassi
timidamente ti sorrido.

Ma so che il mio sentimento
per te è puramente illusorio,
mio caro e giovane cugino,
tenero emblema del mio primo amore,
che conserverò per sempre nel cuore.

Siena, agosto 1987

***

Il pescatore

Sono in riva al mare.
Inquieti voli di gabbiani
mi annunciano
l’arrivo della tempesta.

Violente raffiche di vento
mi schiaffeggiano il volto,
mentre cavalloni furiosi
flagellano la nuda costa.

Ma cosa succede?
Chi c’è laggiù
in mezzo al mare?

Tra le onde spumeggianti
scorgo una barca: è un pescatore.
Il suo grido disperato
mi giunge lontano,
disperso nell’impeto della burrasca.

O povero pescatore,
che cerchi affannosamente
la luce del faro,
unica salvezza per te,
adesso stai per annegare
travolto dalla furia del mare!

E tu, misero uomo,
sei come quel pescatore,
lotti sempre
tra le funeste onde della vita,
ma alla fine sconfitto,
persa la luce della speranza,
precipiti senza scampo
nell’abisso più profondo!

Genova, luglio 1993

***

Le spighe di grano

Dedicata a Giotto Vanalesta

Nel cielo limpido di maggio
si potevano vedere ovunque
festosi voli di rondini.

Passeggiavo solitaria
tra i prati in fiore
mentre i tiepidi raggi del sole
mi accarezzavano dolcemente il volto.

D’un tratto notai
un ricchissimo campo di spighe.
Com’era meraviglioso
quell’incanto di grano!

Tra le alte spighe
ne vidi una fresca e verde,
la più tenera di tutte.

Che soave calma
si poteva gustare
in quell’aria gioiosa!
Ma poi cos’è accaduto?
Chi ha turbato tanta serenità?

Nella malinconica bruma della sera
la pesante falce del contadino
ha tagliato le mie care spighe.

O quanto è triste la vista
della più tenera pianticella
distrutta sotto quei duri colpi!

Le onde del destino di Sara Ciampi – Carello Editore, 2011 – pag. 49

Il commento di NICLA MORLETTI

La scrittrice e poetessa Sara Ciampi è sicuramente una delle figure più rappresentative nel panorama della letteratura contemporanea. Ne è la testimonianza questa sua nuova pubblicazione dal suggestivo titolo: “Le onde del destino”, opera tradotta in spagnolo da Barbara Pollifrone.
In questi versi dal lirismo struggente, fluiscono come onde, ricordi, sentimenti, desideri. E si fa largo l’amore, soprattutto il primo amore, vissuto con timidezza e colmo di infinita tenerezza. Ben descritti sono gli ambienti e gli affetti familiari, il tutto in uno stile sobrio, raffinato, romantico e classicheggiante. Un libro che emoziona e che cattura. Un viaggio nelle profondità dei sentimenti, perle splendenti alla luce del sole. Poesie ricche di musicalità ed animate da una fluidità ritmica sempre tesa all’evocazione lirica.

5 Commenti

  1. Sara Ciampi racconta l’amore in modo autentico e semplice, come l’amore dovrebbe essere. Figura romantica e diretta, coinvolge il lettore in atmosfere coinvolgenti, pastorali.
    Le descrizioni del paesaggio le vivi come se ammirassi un quadro e ne identifichi ogni angolo.

  2. Tre liriche di Sara Ciampi. Tre gioielli di comunicazione in versi.
    In ” Primo Amore ” si racconta la nascita del piu’ bel sentimento umano.
    Ne ” Il Pescatore ” la burrasca diventa la metafora del pessimismo cosmico.
    In ” Le spighe di grano ” la contemplazione della natura subisce la violenza di un gesto pur dovuto.
    Sara Ciampi non si smentisce. Col suo animo sensible offre al lettore una doppia analisi, che nella metafora si allarga e abbraccia ogni versante di vita.

    Gaetano

  3. Questi versi sono scritto con molta intensità. Poesia che entra nei nostri cuori e ci fa capire quanto è importante la vita. Poesia molto semplice, romantica.

  4. Tre liriche struggenti di un animo sensibile che sperimenta la vita: il “primo amore”, dove una bambina ha percezione per la prima volta del sentimento nel suo animo, il pescatore, che ricerca fra le onde un qualche senso e alla fine, stremato dalla vita, si abbandona alla fine, e le “spighe di grano”, dove l’essere umano subisce la sorte dei cicli dolorosi dell’esistenza.
    Ma dal dolore si cresce sempre e si scopre il mondo…

    poesie molto dolci e toccanti..

  5. Leggendo questi versi, mi vien da pensare alle poesie di Pascoli, alle descrizioni dei paesaggi…un mix di verità e un’associazione fra natura e vita…

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