come va, poi
che gli anni nostri
declinano a ottobre
e notte precipita
quieta e incredula
si è come autunno
avvezzi a commiati
già alberi a foglie
che a rabbia ancora
e dolore consegnano
eppure chiedi, laddove
da parola più chiara
da amore più forte
adesso a te giungo
non per l’elusa via
che notte trapela
e livido giorno arrossa
al polso
così sovviene fatale
a te fatto presente
il lascito cui il divenire dell’ora
m’affida


