Presento Carta-Vetro e discutiamo di socio-blog

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    Desidero presentarvi, da oggi, dei blog che come quello in cui siete ora sono scritti a più mani. Io li definisco socio-blog, non so se sono il primo a coniare questo termine ma, tutto sommato, mi sembra efficace, perché si tratta di blog che si avvalgono della partecipazione di più blogger.

    In questa occasione parliamo di …Carta-Vetro…, http://oizz.splinder.com

    Si tratta proprio di un blog come quelli che io definisco socio-blog, siti creati ed alimentati da pochi o molti blogger.

    Eprimerò un giudizio non tanto su ciò che ho letto, che è sicuramente interessante e degno di attenzione, ma sulla presenza nel web di questo tipo di blog. Alla fine anche i contenuti più pregiati possono rimanere nell’anonimato più assoluto se non vengono letti e condivisi. Come è noto gestisco anch’io un socio-blog, quello in cui siete ora, ed ho notato che se si lascia aperta la porta a pochi, alla fine siamo sempre gli stessi a leggerci, con una media di commenti che sfiora a malapena uno o due. Qualche volta si raschia lo zero. Dopo un po’, questo genere di blog muoiono, come dire, di asfissia.
    Allora ho deciso di aprire non a tutti certo ma a molti. Questo blog su splinder, inoltre, è legato indissolubilmente ormai al Concorso di Emozioni che si tiene sull’altro blog su wordpress: Manuale di Mari. Così è inevitabile che il numero dei partecipanti sia alto.

    Tuttavia mi rendo conto che in questo tipo di blog è difficilissimo mantenere una compatezza di contenuti e di forma. Se tutti scrivono di tutto e postano qualsiasi cosa utilizzando immagini, colori e font diversi il blog diventa presto una specie di carro di carnevale, illeggibile e poco attraente.

    Allora le vie da scegliere possono essere:
    – contenuti specializzati (per esempio è noto che in manualedimari.splinder.com si parla solo d’amore, argomento vasto quanto si vuole ma che pur esclude tanti altri temi…) – riguardo a questa condizione mi sembra che Carta-Vetro su oizz.splinder.com non la soddisfa
    – divieto o molta moderazione nell’uso delle immagini e di vari font e colori – riguardo a questa condizione mi sembra che Carta-Vetro ha fatto un ottimo lavoro.

    Il risultato in definitiva del blog Carta-Vetro mi sembra buono, solo che io aumenterei il numero dei partecipanti e individuerei meglio una traccia, un denominatore comune che può caratterizzare la comunità spingendola in avanti…

    Quello che tiene in piedi questi luoghi, secondo me, è proprio questo: la centralità di un argomento.

    Se tutti ne tenessimo conto sarebbe bello vedere vari socio-blog specializzati sui racconti gialli o noir, sull’amore piuttosto che la politica ecc…
    Per il lettore è importante sapere cosa troverà entrando in un certo posto. Ammesso che ci si vuol far leggere visto che, non poche volte, sono entrato in blog o socio-blog dove tutto sembrava concepito per scoraggiare la lettura.

    Però sono solo mie opinabili osservazioni…

    Vi invito a partecipare alla discussione fornendo una vostra opinione sull’argomento che mi sembra interessante e foriero di sviluppi per la nostra presenza nel web. Invito soprattutto coloro i quali gestiscono questo tipo di luoghi "sociali" a descrivere ed analizzare la loro esperienza.

    3 Commenti

    1. Innanzitutto ti ringrazio per le parole spese su Carta Vetro. Carta Vetro è nato nel 2004 come un semplice muro bacheca, ove appuntare emozioni, stati d’animo, impressioni e semplici sfoghi. Non è mai stato un progetto a largo respiro e mai si è contemplata l’idea di un’organizzazione di contenuti. Questo per scelta. Nella blogsfera , e nel web più in generale oggi possiamo imbattrerci in fonti informative assolutamente specialistiche e monotematiche, o pluritematiche e dotate di struttura molto intelleggibile per il lettore. Su Carta Vetro, le persone come me scrivono, legate da rapporti sporadici ma intensi, ma comunque libere di coltivare spazi personali dotati di maggiore coerenza stilistica e tematica. Carta vetro oggi, a mio avviso , risponde ad una esigenza di libertà attraverso il suo apparire come uno sgabuzzino disordinato. L’esigenza è quella di avere un muro, appunto, ove esprimere parti di sè che possono esulare dal discorso principale nel quale ognuno è impegnato nel proprio cammino artistico espressivo. Una sorta di alibi per vestirsi in modo differente, a volte, senza sentirsi legati a strutture stilistico-formali. E’, in ogni caso un punto d’incontro affettivo, carta ove scrivere, vetro da infrangere o attraverso cui guardare, dentro o fuori. E’ tra l’altro un blog che non si è mai fatto pubblicità in cerca di iscritti, tramite commenti ad hoc sparpagliati su splinder, non è in cerca di primati, nè premi, nè notorietà consapevolmente inseguita. E’ un semplice luogo ove chi vuole, può ritrovarsi in modo estremamente disimpegnato.

      Attraverso Carta-Vetro, negli anni trascorsi dalla sua apertura si sono stretti rapporti di amicizia solidi e continuativi, rapporti oltre la sfera virtuale. E’ la creazione di una partecipazione d’affinità, di una tacita copresenza ciò che si è riuscito a compiere. Non posso che esserne felice.

      Grazie per l’attenzione, e per questa che è , se non sbaglio, la prima recensione di Carta Vetro.

      A presto!

    2. Io ho aperto il mio Blog a diversi blogger e fin’ora non ho avuto particolari problemi, anche se la maggior parte degli invitati non ha ancora scritto qualcosa…Quelli che hanno scritto, fuorché in un caso, hanno abbastanza rispettato l’atmosfera del Blog…

      Mi rendo però anche conto che se un luogo di incontro virtuale diventa sempre più importante e frequentato diventa anche più difficile da gestire…

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