
Lester consegnò il suo rapporto sulla scomparsa di quella donna.
Di lei non si sapeva nulla, supposto che si possa sapere qualcosa sul mistero che alligna in ognuno di noi. Solo che doveva partire, per dove non si sa, quando nemmeno. Questo si sapeva attraverso i suoi numerosi amori. Uomini che aveva sedotto e lasciato nel volgere di pochi giorni. Qualcuno sosteneva che avesse voluto abbandonarli perché erano troppo vecchi per lei, altri che era il suo modo di essere, come una mantide che aspetta il maschio e mangiandogli la testa lo induce alla copula. Altri ancora si chiudevano in un ferreo silenzio, quasi a dar prova loro stessi della schiera degli uomini senza testa, abbandonati e feriti.
Tutti, però, se non ne parlavano, la sognavano, la ricordavano, l’adoravano. Lei era scesa a valle lungo il versante sottovento della montagna come il foehn, vento caldo e secco che scioglie uomini e neve… Ancora oggi passando in quelle desolate lande, quando spira quel vento del diavolo, sembra di udire la sua voce che dice: “Pur di non amarvi preferisco non essere mai esistita!”. Nessuno infatti è stato visto che l’abbia effettivamente conosciuta. Forse lei non è mai esistita.
Nessuna donna è così presente nel nostro cuore come colei che è assente o non è mai esistita.


