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Il Pianista

Di cosa ti meravigli? Gli uomini sono così, aguzzini fin dalla nascita. Nella scuola delle sevizie passano dalle lucertole agli uomini, per lenta evoluzione come dall’infanzia all’età adulta, come se nulla fosse. Pensava sconsolato mentre nella sua mente risuonava la dolce melodia eseguita tante volte con una maestria universalmente riconosciuta.
“Cosa ti fa più male? Pensaci. Quello che ti fa più male questo ti faremo. Tu sei un pianista? E ti colpiremo sapendo che sei un pianista!” Gli urlavano i torturatori che, nell’illusione d’infliggergli il peggiore dei supplizi, si accanivano contro quelle dita prodigiose. Non avrebbero suonato mai più il piano. Cosa sono le mani per un pianista? Le ali di un’aquila per librarsi nel vento? Le bianche vele di una caravella? Ma lui sognava l’estate in cui si era innamorato e ricordando gli occhi di lei rivedeva quel cielo e ripensando alle sue parole ricordava il vento e così non smise mai di suonare.

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