Volo Libero

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Tese le mie ali,
in un tempo indefinito
che al nulla si concede impudente.
Tesi i miei sguardi oltre la scheggia
di violino che la noia infiamma.
Piccola folle anima pennata,
cercai in te, la radice della voce
che tesse fugace, trama di luce.
Trovai fonte di dissentire e languide risa.
Non cercai più, ma frugai avida nella risacca
delle onde che scavano, colmano, feriscono.
La chiave che non esiste,
apre sì tutte le porte che non
l’occhio vede.
Un volto disegnato la memoria insegue
sulla carta lacerata
dal tempo, una matita rossa, un fiore passito,
poi il silenzio.
Donna avvolta in abbagli di rosa,
osserva dalla balaustra delle labbra,
la lacrima che vi si posa.
Io.
Mi rivedo, mi comprendo senza sosta.
Ali che afferrano aria, e inseguono vento,
sole che consuma e vivifica al contempo.
Rasenta la mano il riflesso di fuoco
nello specchio.
Si libera il creato assopito.
Come in un gioco.
Fatale di fate fatte fiori,
di castelli concatenati ad angeli nuovi,
di spilli ribelli sul puntaspilli,
che odiano ferir di punta,
di nuvola bianca unta
di cielo.
Si perde l’anima
nella frenesia del vero.
Si ritrova nel volo ad ali chiuse
la Regina del nulla,
che per rinascere muore tranquilla,
come gentil farfalletta,
che rosa dal domani calante,
non aspetta la fine,
la vive incurante.
Sono Io.
Sono qui.
Sempre.
Nel tramonto che sboccia radente,
e nell’alba che attende crescente.
+*
*

11 Commenti

  1. troppo in alto,

    vai più su

    e ancora

    più in là

    del brivido

    che corre la schiena

    la pelle di chi sa

    e un sogno

    brinda

    al tuo sogno

    vai in alto

    più in là

    oltre la pelle

    gli inchini delle nuvole

    aa

  2. Concordo pienamente con il caro Robert, Irene è magica e la sua Poesia e pura grazia, puro incanto, puro sentimento.

    Ogni verso una perla, ogni parola un gioiello in questa preziosa poesia. La tua profondità arriva al cuore di te, raffinatissima poetessa…

    Ti abbraccio con infinita stima

    M.

  3. La nostra Irene non finisce di stupirci…

    Quante deliziose immagini in questa poesia… Fan gara tra loro stupore ed emozione in noi.

    Mi piace quel “Piccola folle anima pennata,

    cercai in te, la radice della voce

    che tesse fugace, trama di luce.”

    M’inchioda quel “La chiave che non esiste,

    apre sì tutte le porte che non

    l’occhio vede.”

    M’incanta quel “Donna avvolta in abbagli di rosa,

    osserva dalla balaustra delle labbra,

    la lacrima che vi si posa.”

    E con stupore ammiro il geniale “Fatale di fate fatte fiori,

    di castelli concatenati ad angeli nuovi,

    di spilli ribelli sul puntaspilli,

    che odiano ferir di punta,

    di nuvola bianca unta

    di cielo.”

    E a noi non resta che attenderti… “Nel tramonto che sboccia radente,

    e nell’alba che attende crescente.”

    Un inchino e una rosa.

    Una rosa per te - Manuale di Mari

  4. l’ho riletta più volte perchè quella frase finale..” sono io , sono qui, sempre…” mi metteva angoscia…è come se vi leggessi un senso di velato malessere… spero di sbagliare …. 🙂 Più di prima!!!

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