
E’ la notte lama d’osso,
che la mano chiusa non svela.
Falda segreta il miele di fiore purpureo.
Passo incauto del cherubino custode, scopre il velo,
e ape, non sugge il silenzio, né il desiderio.
Aspro assenzio è il sonno nel deleterio amore.
E nell’ora di Marte, si rià il passo,
mentre l’ombra già muore.