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Libero

 
Ti scorgo.
Aquila posata sul culmine d’un sogno
esalato nel mormorio di vento.
Abbraccio dell’incedere amico
oltre ogni volta confinante,
oltre tutto ciò che la ragione include.
Chiave di un regno, che t’appartiene,
quanto tu appartieni ai cieli irti d’estate.
Consapevole che nulla è tutto,
e tutto è nulla se l’emozione non l’infiamma.
Sorriso custodito
nella passionale verità.
Inseguo correnti rasentandoti appena
con le ali ferite della mente,
che muove veloce verso l’unica luce.
Assaporano gli occhi il cielo pulito che
e a sé stringe il mare.
Allargo lo sguardo,
legandomi
 a quest’infinito
che racchiudi,
essere ribelle.
Sfuggi al mondo
che ingabbia.
Alto,
nella danza estrema
dell’esistere.
Sei tu.
Sempre.
Libero.
**
*
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