**
Conobbi il sentiero
di pruni ed incanto
un giorno d’inverno.
Primavera, ciliegi in frutto,
e musica d’onde nel cuore.
Spine, sangue caldo e calice
di malinconia da bere.
Il fitto perdersi nella nebbia
di scogli ferisce gli occhi
ed i tanti orgogli gettati nei campi,
come zizzania tra il grano.
La mano sferza e non ha tempo,
se il fuoco è sentimento.
Planare nell’aria,
combattere l’uragano,
correre sulla terra rossa
o cadere tra le foglie morte.
Qual è la riscossa
dell’amante?
Non c’è istante che possa bastare.
Annegare tra il fluire della dimenticanza,
e danzare tra il gaudio della speranza.
Nell’alfa, nell’omega, parentesi e finale,
tutto doveva già accadere.
E mille volte ancora
perdere
potrei
smettere di sognare,
ammazzare il respiro,
e morire.
Ma ho imparato a giungere
sui tuoi passi,
per raggiungerti.
E non v’è passo vano,
se ogni rapida scoscesa
che ha stracciato le mie ali,
ha condotto me,
lontano.
Stringi le mie mani.
Anemoni fiorite,
le mie ferite non son più tali,
ma finestre aperte alla luce di domani.
Il resto poco importa.
Il sentiero del mio vagare in pena
era solo prova pel viandante d’amore,
che ora conosce quella strada che a te porta.
**
*
Psyché
di pruni ed incanto
un giorno d’inverno.
Primavera, ciliegi in frutto,
e musica d’onde nel cuore.
Spine, sangue caldo e calice
di malinconia da bere.
Il fitto perdersi nella nebbia
di scogli ferisce gli occhi
ed i tanti orgogli gettati nei campi,
come zizzania tra il grano.
La mano sferza e non ha tempo,
se il fuoco è sentimento.
Planare nell’aria,
combattere l’uragano,
correre sulla terra rossa
o cadere tra le foglie morte.
Qual è la riscossa
dell’amante?
Non c’è istante che possa bastare.
Annegare tra il fluire della dimenticanza,
e danzare tra il gaudio della speranza.
Nell’alfa, nell’omega, parentesi e finale,
tutto doveva già accadere.
E mille volte ancora
perdere
potrei
smettere di sognare,
ammazzare il respiro,
e morire.
Ma ho imparato a giungere
sui tuoi passi,
per raggiungerti.
E non v’è passo vano,
se ogni rapida scoscesa
che ha stracciato le mie ali,
ha condotto me,
lontano.
Stringi le mie mani.
Anemoni fiorite,
le mie ferite non son più tali,
ma finestre aperte alla luce di domani.
Il resto poco importa.
Il sentiero del mio vagare in pena
era solo prova pel viandante d’amore,
che ora conosce quella strada che a te porta.
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*
Psyché