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Un rumore vitreo, come di cristalli calpestati, due occhi arrossati di pianto, ed un punto a ciò che è stato. Tanti vasetti di colla, comperati dal negozio sotto casa per ricomporre il tutto, e le tisane calde insieme a quei biscotti che si sbriciolavano insieme alle tue certezze, che a me toccava raccogliere ogni volta. Ma per un cuore, per il tuo, così fragile avrei fatto tutto, se tu me l’avessi chiesto, anche le nuvole avrei strappato al cielo per te, per farne un giaciglio comodo e caldo per i tuoi pensieri e i turbamenti, o solo per vederti sorridere, avrei fatto di me il tuo buffone di corte, e tu la mia regina. Avvinta e abbacchiata, senza il suo re, ora indegno e lontano. La tristezza, era densa come quella nebbia, che in tutti i modi ho cercato di diramare in continuazione. Avrei voluto cancellare dalla memoria tutte le pene che fiorivano man mano nel tuo giardino, ed innaffiare la rosa, che non volge più il bocciolo al sole, ma che si ferisce delle sue spine volontariamente. Consapevolezza la mia, che mai avresti volto lo sguardo e accarezzato le mie labbra come con i suoi occhi, idiozia di un cuore innamorato, negato all’amore, ma che abbranca le illusioni. Ma amare, vuol dire libertà concessa, di andare oltre. Lasciarti libera, nel tuo volo, accontentandosi d’osservare in lontananza una piccola coccinella, muoversi con tanta leggerezza e coraggio.
Ed io nell’ombra, il tuo vento invisibile, che ti sospinge alta, che ti sostiene e ti da la forza che manca a te.
Negare se stessi, per seguire l’irragionevolezza di un sentimento, per ricomporre i frammenti di un cuore, anche il proprio, ingannandolo a fondo. Vivere camuffandosi di amichevoli intenti, pur di strapparti un abbraccio, uno sguardo, sfiorarti i capelli, asciugando i tuoi occhi. Le ore trascorse su un divano a righe, vicini e stretti, non come avrei voluto, ma come tu desideravi. Ma vederti rifiorire ancora, giocherellare con una sciarpa bianca, che il vento beffardo ti rubò, o vederti dipingere con i tuoi pennelli, con attenzione estrema la più radiosa delle espressioni, era per me il più pregevole dei regali. Il valore assoluto, che tu hai nella mia vita cancella ogni forma di egoismo individuale, che a tratti compare come spuma marina ma che poi si dissolve nella risacca della razionalità. La stessa che mi diede la lucidità di perdere una speranza, quella vana di riscontrare un’amorevole corrispondenza tra le tue ali d’angelo, per abbracciarne una ancora più grande, rimanerti accanto sempre, con un sentimento nuovo, forse meno popolare di quello che move le menti di poeti d’ogni tempo,che non è amore, ma di più, amicizia profonda e fraterna, immutevole e immune alle maree della tua vita. Aprire gli occhi per capire, che ognuno ama a suo modo, ma questo non vuol dire non essere amati affatto. Ritrovarsi così in un circolo vizioso, diventare noi stessi il fiore, dove un’altra fievole farfalla si posò, dando inizio ad un’altra storia, la propria, da regista di un riquadro altrui, ad attore di ogni momento. Ogni cosa nel suo giusto ordine, emana una luce, più forte ed intensa, e le crepe di un cuore si dissolvono in tal splendore, rinsaldandosi.
Da un frammento rinasce il tutto, oggi e sempre.
Ed io nell’ombra, il tuo vento invisibile, che ti sospinge alta, che ti sostiene e ti da la forza che manca a te.
Negare se stessi, per seguire l’irragionevolezza di un sentimento, per ricomporre i frammenti di un cuore, anche il proprio, ingannandolo a fondo. Vivere camuffandosi di amichevoli intenti, pur di strapparti un abbraccio, uno sguardo, sfiorarti i capelli, asciugando i tuoi occhi. Le ore trascorse su un divano a righe, vicini e stretti, non come avrei voluto, ma come tu desideravi. Ma vederti rifiorire ancora, giocherellare con una sciarpa bianca, che il vento beffardo ti rubò, o vederti dipingere con i tuoi pennelli, con attenzione estrema la più radiosa delle espressioni, era per me il più pregevole dei regali. Il valore assoluto, che tu hai nella mia vita cancella ogni forma di egoismo individuale, che a tratti compare come spuma marina ma che poi si dissolve nella risacca della razionalità. La stessa che mi diede la lucidità di perdere una speranza, quella vana di riscontrare un’amorevole corrispondenza tra le tue ali d’angelo, per abbracciarne una ancora più grande, rimanerti accanto sempre, con un sentimento nuovo, forse meno popolare di quello che move le menti di poeti d’ogni tempo,che non è amore, ma di più, amicizia profonda e fraterna, immutevole e immune alle maree della tua vita. Aprire gli occhi per capire, che ognuno ama a suo modo, ma questo non vuol dire non essere amati affatto. Ritrovarsi così in un circolo vizioso, diventare noi stessi il fiore, dove un’altra fievole farfalla si posò, dando inizio ad un’altra storia, la propria, da regista di un riquadro altrui, ad attore di ogni momento. Ogni cosa nel suo giusto ordine, emana una luce, più forte ed intensa, e le crepe di un cuore si dissolvono in tal splendore, rinsaldandosi.
Da un frammento rinasce il tutto, oggi e sempre.
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Frammento tratto dall’ebook "Spes Ultima Dea" 2004-05
Frammenti d’emozione che compongono un mosaico in cui l’amore si presenta in tutta la sua consapevolezza e purezza. Un amore, quello da te cantato in questo sublime brano, capace di andare “oltre”.
C’è finissima poesia nelle tue parole, quella poesia dei sentimenti che in te ha trovato accogliente culla….
Ti abbraccio con immenso affetto
Maya
mi stregano le tue parole..sei bravissima
In ogni parola, e nel tutto, è perfezione. Ti leggo emozionata, grazie. Un abbraccio forte.