Dietro lo specchio

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    *
    Cosa resta di comete frastagliate
    sull’albore di consapevolezze.
    Ombra e apparenza.
    Pura essenza che sazia le narici.
    Pulsante rossa andante.
    Fluente la parola si inerpica
    per rapide coste di sole.
    Muta è la mano
    che non carezza la rosa
    dei venti
    dei trenta
    dei mille
    giorni dimessi.
    Eterno è il respiro
    Tuo, dipanato nella
    verità arcana di fiamma
    che avvampa
    la memoria fredda.
    Resta il riverbero
    del soliloquio
    d’amore passito.
    Resta il gusto della promessa,
    resta la radice riflessa
    che non s’ode ormai più.
    Non resto io stessa.
    Resti Tu.
    **
    *
    *

    6 Commenti

    1. “Cosa resta di comete frastagliate…

      Pulsante rossa andante”

      “Resta il riverbero

      del soliloquio

      d’amore passito”

      Versi superbi Irene 😉 e un incipit che non si dimentica.

    2. c’è una specie di gioco che provo a fare: leggendo i primi versi tentare ad indovinare chi li ha scritti. Non è facile, ma di qualcuno riconosco lo stile e le parole, il suo particolare modo di trasmettere le emozioni…

      Stavolta mi è riuscito anche con te 🙂

      “Resta il riverbero

      del soliloquio

      d’amore passito”

      Questo è il verso che mi si è impresso maggiormente, unitamente alla chiusa “Non resto io stessa. Resti Tu”

      Il mio abbraccio anche per quest’oggi..

      Ars

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