Canto notturno

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    Canto la lacrima dell’usignolo  stanco
    che muto compie il volo di morte
    nella fornace del mondo senza porte.
    Canto la faccia buia del silenzio della
    nuda dea Selene
    che sola si contorce tra i rami secchi
    che le trafiggono cuore ed occhi.
    Canto l’altezzoso soliloquio della volpe
    che solinga vaga nella vanità vanitantum
    dell’umana trappola,
    senza colpe.
    Canto l’ardimentoso canto
    di chi sorride nella notte con negli occhi il pianto.

    9 Commenti

    1. Come ti ho già scritto nel mio Blog: “Talvolta mi lasci senza parola. Questa è una di quelle…Le parole del mio vocabolario non sono sufficienti per esaltare la bellezza del tuo scritto. Un bacio”

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