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E l’Amore mi prese come un arciere con arco saettante
come una preda danzante nell’ingenuità dell’attimo fuggente.
Mi colse fanciulla, tra le membra d’incanto.
Giunse tra gli sterpi e le rose, tra le spine e le stelle,
fu aquila rapace e gentil verdone.
Mi rapì lo sguardo aquilone di nube e gioco di sole.
Ed arrivò freccia che affondò lenta,
nel cuore morbido
di lattea età.
Dolce strazio, amabil tentazione.
E poi l’Amore volò altrove, e pagai il dazio della libertà.
Si ruppe del filo l’aquilone,
e del senno la ragione,
e l’arciere mi uccise,
solo a metà.
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un bacio, Manuela
Proprio come la saetta d’una irresistibile emozione d’amore, questa tua lirica, ci colpisce ammutolendoci.
Straordinaria.
“e l’arciere mi uccise,
solo a metà” crudele ancor di più perché la metà rimasta continua a soffrire…
Atmosfera da favola…
Vi ringrazio di cuore….tutti quanti, amo esser qui con voi…mi emozionate.
Condivido tutto quanto è stato già scritto.
Emozionante..intensa tenera drammatica….molto bella
Abilità notevole ed alta classe per questa lirica emozionante.
Parte ricordandomi R. Tagore, e poi diventa come una fiaba.
Ma quanta verità in questi versi:
“Si ruppe del filo l’aquilone,
e del senno la ragione,
e l’arciere mi uccise,
solo a metà.”
:)*
Ars
Intensa, come solo l’Amore sa essere.
Blue
Molto ma molto bella…
è una poesia bellissima, fiabesca come scrive ladYViolet…Sei bravissima e anche l’immagine esalta i magnifici versi. Un abbraccio
leggiadra scorre come una fiaba bella