Un sasso nello stagno

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    Cerchi concentrici.
    Li guardo seduta sulla riva,
    li seguo con la coda dell’occhio.
    Traccio il perimetro sull’acqua torbida
    e cerco il centro,
    il punto in cui ho gettato il sasso.
    Lento è il movimento delle onde,
    fluido,
    senza fine,
    in un moto perpetuo verso l’infinito.
    Attendo che l’acqua si cheti
    per gettarne un altro.
    Non ho fretta.
    So che tu mi aspetterai.

     

     

     

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