Ti ricordi di Maria di Magdala?

Perché ci si può mettere a nudo anche senza spogliarsi.
E così feci.
E tu dall’alto – o dal basso – del monte mi guardasti, proiettando su di me le tue ombre.
Un flash – un lampo – un neon.
E fu lo scandalo.
Venne organizzato un fastoso ricevimento per festeggiare l’evento.
Una vipera si inerpicò sul campanile e suonò le campane a festa.
A morto.
Maria di Magdala pianse.

Di notte scrivo.
Con la mia penna traccio il disegno di un osso, di una siringa immersa nell’acqua sterile, di un giglio nero, di una rosa appassita.
Scrivo di quando ho visto il melograno marcire e riflettersi nelle tue pupille.
Scrivo di quando intonai una canzone in una casa disabitata.
Scrivo di quando ho annusato l’odore di canfora, di naftalina, di formaldeide.
Scrivo di quando hai gettato sul pavimento un batuffolo di cotone insanguinato.
Brividi mi attraversano – ho freddo – se penso a quando sono caduta giù dal mondo ed ho preso una tranvata sui denti.
Ricordo ancora il dolore.
Ho rischiato di perdere il mio domani.

Oggi sei incerto mentre guidi.
Sei costretto a rallentare agli incroci, ad arrestare l’auto ai semafori rossi, devi rispettare i limiti di velocità. Tutto questo ti infastidisce, ma lo devi fare.
Oggi riesci a sentire un palpito perché ammetti di esserti mosso tra i deserti.
Erano il tuo regno indiscusso.
Ecco a voi, signore e signori, vi presento il re del deserto, il signore delle piaghe, il maestro senza cattedra.
Guardi le tue mani, odorano ancora di absinthe e di laudano.
Prosegui il tuo viaggio, anche se adesso vorresti fermarti in quel luogo per riposare.
Ma non puoi, non c’è tempo.
E non c’è più nessuno.

5 Commenti

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

 Togli la spunta se non vuoi ricevere un avviso ogni volta che c'è un commento in questo articolo
Aggiungi una immagine

Fiera dei Libri Online

spot_img

Manuale di Mari

spot_img

Ultimi post

Altri post