Figli di una convulsa esplosione cosmica
vivemmo il nostro
Big Bang
L’universo più nero del nero
si andava irradiando
di potente luce propria
Astri e pianeti
vedemmo in espansione
E noi con essi.
Dandoci l’un l’altro in dono
un senso di onnipotenza assoluta
finchè TUTTO…
inaspettatamente,
invertì rotta
mutandosi in pezzi grossolani
frammenti e puntolini
polvere di stelle
molecole
atomi
scorporo infinito di essi
Big Crunch!!
Discinti e scarmigliati
ne venimmo risucchiati
inseguiti dalle nostre
recalcitranti
scie luminose
Poi…
più nulla
Forse,
solo felicità
da ricordare…
mmm…. E io che pensavo di essere il riflesso d’un dio… Cioè, qualcosa di più, in qualcosa di semplicemente umano….
Bella lirica ispirata dalle teorie sull’espansione e l’evoluzione dell’universo…
Molto bella e, anche se dolorosa, brillante.
Ed è timore di scivolare nel baratro; ancestrale memoria dell’età dell’oro – consapevolezza – che nulla dura in eterno e tra gli opposti si cerca equilibrio.
Poe
Esplosione di versi che danzano
🙂