Mani vuote d’amore
abbandonate lungo il corpo
chiuso in silenzi senza ragione
come pesanti catene
a imprigionare il tempo
unico legame dell’esistere
Isole di solitudine
senza raggi di sole
cuori induriti dall’odio
Povera la speranza
brancola nel buio
dell’indifferenza
Muore al tramonto
l’ultimo canto dell’usignolo
e sulla riva solo tracce
di umanità sconosciuta
solo brandelli di anime
abbandonate a destini ignoti
Sui volti il dolore della fuga
sulla pelle il sale di un mare
che divide colori e lingue
sogni e illusioni
finiti sulla sabbia
di terre sconosciute
tra recinti che imprigionano
la libertà della vita.


