Vendemmia

Grappolo,

– dimenticato nella vigna,
serbato per me
venuto a raccogliere foglie –

mi accosto, sento
la tua forma piena.

Mordo
avido chicco su chicco
dentro
le dita penetro succose,
mi sciali
dolce
la bocca.

Nel tuo sapore la mia creta rossa
il vocio del mattino,
il fiato
dei corpi fra i filari
la sua risata,
l’afa spossata dei meriggi.

La notte
l’ansia
per la ripida scala
sulla torre.

Il silenzio
del novilunio,
nelle sue labbra
un vento
alto
di stelle.

Immagine: Collina di vigneti – Philip Craig

11 Commenti

  1. Una poesia sognante, piena di immagini frammentarie sparse per “l’afa spossata dei meriggi”. Ricordi lontani, ma non abbastanza da poterli richiamare. Basta un attimo per poterli ammirare di nuovo. Basta un istante per poter risentire la sua risata, per scorgere dei corpi tra i filari, per rivivere l’aggrapparsi alla ripida scala per la torre.
    I ricordi portano malinconia, ma anche un pizzico di serenità. E’ come aver marchiato a fuoco un luogo, un tempo.
    In quegli istanti il tempo ci è davvero appartenuto.

    Bravo, Mario.

  2. Quel grappolo dimenticato è il simbolo tangibile della vita terrena iniziata dal filaro di una delle tanti viti.Il colore dei chicchi che compongono il grappolo è la voglia di vivere a pieno ritmo tra l’alternarsi del giorno e della notte.

  3. ah, che dolcezza questo grappolo dimenticato! E forse proprio per questo, maturato ancor di più, ancor più pieno nella forma e nel gusto, così da diventare piacevole voluttà… e trattenere dentro agli aromi, i sapori della tua terra, così ricca di colori e profumi che si mescolano alla vita, all’amore.. un giorno d’estate che sfuma nella notte, il sole che si tramuta in stelle.. ed io vedo un giorno pieno fino a notte, una vita ricca che anche a noi regali, attraverso i tuoi splendidi versi.
    Un abbraccio
    Ars

  4. E’ grande poesia.
    E non servono grandi commenti.
    Sono le parole e le immagini memorabili di una grande poesia.

    Per i limiti propri dell’editor di questo Blog, purtroppo, non abbiamo potuto pubblicare i versi con la spaziatura imposta dall’autore.
    Ci scusiamo con Mario Sodi e lo ringraziamo di cuore per la comprensione.

  5. Bella poesia dal ritmo seducente, tra la pienezza dei grappoli d’uva e i meriggi d’estate. Poi l’ansia di notte per le ripide scale della torre. E nelle sue labbra un vento alto di stelle.

    Nicla Morletti

  6. Ci sono pittori che definirebbero bello un vassoio d’uva, e dipingerebbeto i grappoli, cercando di coglierne semplicemente la pienezza, il colore, la luce e la rotondità. Ma tu…tu guardi i grappoli, pensi alle viti e, a come crescono, e alla vendemmia.
    Tu apri tutti gli orizzonti!

    Con molto, molto affetto
    Laura Tonti Parravicini

  7. Bellissima poesia, Mario, che mi riporta a quando, bambino, prendevo parte alla vendemmia. Ancora oggi mi prendo cura di un filare di viti ed ogni chicco rappresenta per me la pienezza ed il gusto dolce della vita. I miei complimenti, Lenio.

  8. Bella e sensuale la descrizione dei corpi tra filari d’uva…mi riporta al ricordo della vigna di mio padre.

    Verrà settembre… per la vendemmia!
    Raccoglieremo i frutti d’oro!
    Ne faremo nettare per sognare ancora e con gli anici dorati collane di perle!
    E…
    la terra generosa non ce ne vorrà per averle sottratto i suoi gioielli.(Premio poesia Dorgali)
    Auguri marinella (nonnamery)

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