Per conoscersi – II puntata

Il desiderio negato

La sera, dopo che con mamma ed il suo compagno aveva festeggiato il risultato dell’esame, Lisa non riusciva a prendere sonno. Ripensava a Marta, a quanto le era stata accanto nei momenti neri dopo la morte di suo padre, quando lei e sua madre si erano trovate senza più un soldo dopo quella lunga, terribile malattia in cui si erano consumati tutti i risparmi di famiglia. Sua madre, per riuscire a salvare la casa, faceva due lavori, fino a notte tarda e lei rimaneva sola, a studiare come una matta perché aveva bisogno delle borse di studio e le prendeva l’angoscia per quella solitudine e ne era uscita anche perché c’era Marta, bastava una telefonata e Marta, che meno male abitava nel palazzo accanto, arrivava.
Una lotta in quegli anni, ma ora i nodi cominciavano a sciogliersi, poteva cominciare a rilassarsi, pensava. Continuava però a rigirarsi nel letto, tesa ed accaldata.
Ritornò in bagno per rifare una doccia, poi, ancora nuda, si fermò davanti allo specchio, si guardò e, forse per la prima volta, si vide bella. Non alta come avrebbe voluto ma neanche bassa, snella ma piena nei fianchi e nel seno, gli occhi di un nocciola dorato, il naso diritto, leggermente imperioso, la bocca carnosa. Si sorrise e si sciolse i capelli che portava abitualmente stretti in una lunga treccia, una cascata di riccioli scuri fino alla vita. ”Chissà che direbbe Rocco a vedermi così!” pensò e risentì le sue labbra sulle sue e il desiderio di carezze, di baci, e si disse che era stupida, che lui non era il suo tipo e dormì agitata per tutta la notte e l’indomani sua madre dovette aiutarla a districare i nodi dei capelli.
Verso la fine della mattinata le telefonò Marta: – Stasera siamo dal mio Luca, ricordati. Alle cinque vengo da te e ci prepariamo insieme. Ho un’idea da favola per i tuoi capelli. Vedrai.
Verso le otto uscirono di casa, Marta in minigonna e top verde pavone e una sciarpa comprata da un indiano che sembrava un arcobaleno, Lisa con una tutina rossa, pantaloni a mezza gamba e bustino scollato,  i capelli tirati su ma che in parte ricadevano in riccioli sul collo e sulla schiena, i sandali col tacco alto che metteva così di rado.
Per Lisa era stato un pomeriggio faticoso e quasi aveva litigato con Marta. Da un po’ di tempo Marta non le dava tregua, non accettava che lei fosse così coinvolta nello studio da non uscire con i ragazzi, che ancora non avesse esperienze affettive, e a ventitrè anni per di più.  Lei si era infuriata e aveva urlato che lei non aveva il padre a pagarle tutti i conti, che lei si sarebbe laureata entro l’anno mentre Marta se la prendeva comoda. E così  Marta si era messa a piangere e anche lei si era commossa perché sapeva che l’amica si preoccupava per lei, che per quello era divenuta così noiosa, e allora l’aveva lasciata fare coi capelli e col trucco, dopo che si erano abbracciate, però, e si erano date qualche pizzicotto, messe a ridere e bevuto un bel bicchierone di acqua fresca.

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7 Commenti

  1. “Verso le otto uscirono di casa, Marta in minigonna e top verde pavone e una sciarpa comprata da un indiano che sembrava un arcobaleno, Lisa con una tutina rossa, pantaloni a mezza gamba e bustino scollato, i capelli tirati su ma che in parte ricadevano in riccioli sul collo e sulla schiena, i sandali col tacco alto che metteva così di rado.”

    Com’è dolce e fresca questa narrazione. Brava Mariamartina. Propongo di pubblicare due puntate alla settimana. Così non aspettiamo troppo per leggerti 😉

  2. L’amicizia vera…che gran dono!Basta una piccola incomprensione per far scoppiare il pianto… ma tutto si riaggiusta subito dopo, perché è impensabile e doloroso gettare via tutto per stupide fesserie del momento…

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